Dopo quattro pareggi .. arriva il quinto. Il Foggia non riesce a superare nemmeno il Venezia e conquista un punto che, alla fine, premia i rossoneri. Ai punti, infatti, il Venezia avrebbe prevalso e meritato l’intera posta. Non fosse altro per la migliore organizzazione di gioco espressa soprattutto negli ultimi 20’ quando il Foggia ha accusato la miglior condizione fisico atletica degli avversari e rischiato in diverse occasioni la capitolazione. Eppure anche col Venezia è stato il Foggia a sbloccare il risultato con Iemmello che si è prima procurato il penalty e poi l’ha magistralmente trasformato. Sul finire della prima frazione lo stesso attaccante ha colpito il palo alla sinistra di Vicario e, probabilmente la gara avrebbe preso una piega diversa. Invece, dopo il mancato 2-0, il Venezia ha costruito l’unica palla gol ed è pervenuta al pareggio. Nel secondo tempo il Foggia ha cercato il gol della vittoria ma l’ha fatto in modo confusionario. La manovra sempre lenta, impacciata e prevedibile non ha consentito di avere la meglio su una squadra avversaria non apparsa una “grande”. Ma il Foggia, si sa, solitamente fa diventare “grandi” anche le “piccole”. Dicevamo del secondo tempo dove solo l’ingresso di Cicerelli in luogo di Galano (utilizzato peraltro in un ruolo che non si addice alle sue caratteristiche) ha vivacizzato la manovra e il Foggia ha costruito un’unica azione degna di tal nome ma Gerbo e Iemmello non sono riusciti a finalizzare. Dopodiché gli ospiti hanno dominato in lungo e in largo, facendo spesso scendere il gelo lungo la schiena degli infreddoliti 12.000 che hanno sfidato la serata poco gradevole pur di star lì a sostenere la squadra del cuore. E, si sono talmente spazientiti che hanno sfogato la loro rabbia e delusione per l’ennesima occasione gettata al vento, fischiando squadra ed allenatore a fine partita. Davvero un brutto epilogo. Il quinto pareggio di fila serve a poco in classifica. Basta vedere cosa hanno fatto Ascoli e Venezia, fino a qualche domenica sotto alla compagine dauna, dopo aver cambiata la guida tecnica per rendersi conto di come i rossoneri siano rimasti fermi al “palo”. Di sicuro c’è da invertire la rotta e, per quanto visto allo Zaccheria, non sarà facile riprendere la “retta” via. Che il Mister non abbia le idee chiare, l’ha confermato con l’undici schierato contro il Venezia. Apportando ancora diversi cambi rispetto alla gara di La Spezia. In difesa si rivede Camporese a comporre il terzetto difensivo con Martinelli e Ranieri. A centrocampo non ci sono Agnelli, Rizzo e Kragl (il primo per squalifica gli altri perché infortunati), sostituiti da Carraro, Deli e Rubin. In avanti, a ridosso della confermata coppia d’attacco, Iemmello-Mazzeo, c’è Galano. E’ un Foggia sicuramente a trazione anteriore con maggior propensione offensiva ma in campo non si noterà. Le due formazioni si “studiano” e si “annullano” a centrocampo. Da una parte e dall’altra si prova ad aggirare, senza risultato, le rispettive difese.Il Foggia palleggia bene ma non punge. Anche perché la retroguardia del Venezia copre con attenzione. Il primo tentativo a rete è però degli ospiti su calcio di punizione di Bentivoglio (8’) fuori bersaglio. Si lotta su entrambi i fronti e al 16’ si registra l’episodio che spezza l’equilibrio del match. Zampano trattiene e spinge vistosamente Iemmelloin piena area. Il Sig. Volpi ritiene ci siano gli estremi per assegnare il calcio di rigore. Lo stesso Iemmello (18’) va alla battuta e realizza il penalty con freddezza. Nulla può Vicario.Il Venezia prova a reagire ma non riesce a portarsi dalle parti di Bizzarri con pericolosità. Il Foggia prova a rendersi ancora pericoloso ma Gerbo (30’) non è preciso. I ritmi ora sono più blandi e il Venezia prova ad equilibrare le sorti del match con l’insidioso rasoterra diPinato (34’) eil tentativo da fuori area di Di Mariano (40’) entrambi fuori dalla portata di Bizzarri. Il Foggia potrebbe raddoppiare conIemmello (44’) che, sul servizio di Galano, supera in dribbling un avversario ma spedisce la sfera sul palo con Vicario fuori causa. Dal gol sbagliato del possibile 2-0 il Foggia subisce nell’unico minuto di recupero concesso dal direttore di gara quello del pari. Bruscagin si fa largo sulla corsia si sinistra e serve al centro per Vrioniil cui tocco beffa Bizzarri. Termina così la prima frazione sull’1-1 con il Foggia che prende gol nell’unico affondo degli ospiti.Si ricomincia con Cicerelli al posto di Deli. Proprio Cicerelli (3’),con la sua velocità, dà quella marcia in più ai rossoneri. L’esterno del Foggia prova senza fortuna di prima intenzione, a sorprendere Vicario ma il tiro è centrale. Risponde il Venezia con Pinato (10’) ma anche qui la conclusione si spenge tra le braccia di Bizzarri. Subito dopo Mazzeo (11’) è vistosamente trattenuto in area ma l’arbitro stavolta non se la sente di assegnareun secondo penalty. Cicerelli (18’) prova il tiro a “giro” senza fortuna.Ma il sornione Venezia è sempre pericoloso conVrioni (20’), che pareggia il conto dei legni. Il suo stop in area è perfetto ed anche la girata a reteche però s’infrange sul palo. Il Venezia ora spinge con convinzione. ESuciu (23’), tutto solo al centro dell’area, servito da Marsura, manda la palla incredibilmente fuori bersaglio.Grassadoniavuol coprirsi ed inserisce Busellato per Galano. Infoltisce il centrocampo per bloccare le iniziative degli ospiti. Il Foggia costruisce l’azione più bella e pericolosa della ripresa. Gerbo (27’) dal limite dell’area, servito da Cicerelli,calcia a botta sicura. Vicario respinge come può e sulla sfera si avventa Iemmelloche riesce ad indirizzare debolmente in porta. Sulla linea bianca c’è appostato Modolo adevitare il gol del sorpasso. Gli ultimi 15’ sono tutti di marca veneta. Ancora Vrioni (36’) solo nell’area piccola, di testa, non sfrutta, il preciso cross di Bentivoglio. Bruscagin (44’) per poco non sorprende Bizzarri con un tiro dal vertice destro. E Domizziin pieno recupero, sbaglia l’ultima opportunità per chiudere il match grazie all’intervento di Bizzarri. E’ l’ultima emozione del match. Finisce 1-1 e con i sonori fischi e l’invito al tecnico da parte dei dodicimila a farsi da parte.