Il Foggia conquista il secondo pareggio consecutivo sul campo del Cittadella (1-1). E come sabato nel derby, subisce la rimonta della squadra veneta dopo il vantaggio iniziale dell’ex Chiaretti. Anche stavolta sono tanti i rimpianti in casa rossonera. La trasferta di Cittadella non era delle più semplici anche perché piuttosto ostica. Da sempre. Eppure, senza entrare nel merito di una gara non bella, dove a farla da padrone l’ha fatta la stanchezza, il Foggia avrebbe potuto senz’altro portare a casa l’intera posta. Invece, deve ancora accontentarsi di un misero punto che lo tengono incollato in piena zona retrocessione. Come dicevamo, non si è assistito ad una bella gara. Sicuramente non è possibile giocare ad alti livelli a distanza di soli tre giorni. In questi casi non si può pretendere più di tanto dai calciatori, costretti a veri tour de force. Che le squadre fossero a corto di fiato si è notato tantissimo e, comunque, sotto questo aspetto il Foggia ha prevalso, dimostrandosi superiore ai veneti dal punto di vista della freschezza atletica. Peccato solo per il risultato. Con maggiore accortezza si poteva brindare ad un altro successo esterno. Probabilmente il pareggio interno col Lecce e l’immediatezza del match con il Cittadella ha indotto Mister Grassadonia a rivoluzionare l’undici iniziale. Ben cinque le novità. L’unico reparto confermato in toto è quello difensivo. Tra i cinque di centrocampo gli unici “superstiti” sono Agnelli e Kragl ai quali si aggiungono Cicerelli, Rizzo e Busellato. In attacco l’inedita coppia Chiaretti-Gori. Il “nuovo” Foggia, supportato anche in questa lunga trasferta da un migliaio di fedelissimi, si fa notare per la buona disposizione in campo e per la predisposizione al sacrificio. L’undici è compatto e regge abbastanza bene il confronto con la quinta forza del campionato. Anzi, è il Foggia a rendersi inizialmente pericoloso con un colpo di testa di Ranieri (8’) sul preciso sul cross di Kragl. Qualche minuto più tardi (17’) i rossoneri reclamano, inutilmente, la concessione di un calcio di rigore per una vistosa trattenuta ai danni del sempre presente Ranieri. E, al terzo tentativo, il Foggia va in rete. Kragl serve Chiaretti ed è proprio il fantasista (21’) ex Cittadella, a beffare Paleari con un gran tiro che s’infila all’incrocio. Davvero un bel gol. Il gol del vantaggio potrebbe cambiare volto al match ma il Cittadella reagisce quasi immediatamente e gli bastano 8’ per spegnere l’entusiasmo degli ospiti. Infatti, sulla battuta del corner, Panico interviene di testa. Bizzarri respinge d’istinto e lo stesso Panico, nel calciare a rete trova Iori (29’) sulla traiettoria a deviare in porta, di ginocchio. Sull’1-1 la gara scende di tono e le due squadre si risparmiano. Due sole le conclusioni interessanti: una per parte. Strizzolo (31’) di testa non inquadra la porta. E Gori (43’), servito da Chiaretti, calcia altissimo. Alla ripresa delle ostilità, il Foggia appare più concentrato e deciso a portare a casa i tre punti. I rossoneri si piazzano nella metà campo del Cittadella e si mettono in evidenza con trame di gioco apprezzabili, tutte di prima. Manca, purtroppo il passaggio decisivo e l’acuto del gol. Gori (12’) dal limite dell’area impegna seriamente Paleari. Ben presto però, come già avvenuto nella prima frazione, affiora la stanchezza in campo. Le due squadre non riescono ad esprimersi come vorrebbero. I due allenatori inseriscono forze fresche ma a livello tattico e di gioco cambia poco o niente. Si fa più intraprendente il Cittadella nell’ultimo quarto d’ora e prova, a sorprendere i pugliesi, con un gran tiro di Branca (32’) ma Bizzarri para con sicurezza. Negli ultimi minuti la gara s’infiamma. Rizzo (43’) rimedia il secondo giallo e lascia i suoi in dieci uomini. Il Foggia prova a far suo il match approfittando della superiorità numerica ma è troppo tardi. L’occasione buona è per la testa del neo entrato Iemmello (43’) ma la girata è troppo centrale e Paleari scaccia via il pericolo. Dopo 3’ di recupero il Sig. Massimi decreta la fine delle ostilità e finisce 1-1. Per l’ennesima volta con tanti rimpianti.