Princes Industrie Alimentari, parte di Princes Ltd. gruppo leader nel settore alimentare a livello internazionale, dà il via a “Lavoro senza frontiere”, un nuovo progetto per promuovere condizioni di lavoro etico nella filiera del pomodoro: da oggi, nello stabilimento di Foggia, il più grande in Europa per la trasformazione del pomodoro, Princes può contare su quattro nuovi dipendenti, migranti provenienti dalla Nigeria, i quali dopo adeguata formazione saranno inseriti nelle attività dell’azienda in diversi ruoli, in base alle loro attitudini e competenze.
L’iniziativa, si inserisce nel più vasto impegno di Princes nel promuovere legalità ed eticità in tutta la filiera del pomodoro pugliese: un impegno iniziato nel 2012, da quando il gruppo ha assunto il controllo delle attività di trasformazione del pomodoro in Italia. L’inserimento di queste nuove risorse è il primo passo di un progetto che Princes si impegna ad ampliare e rinnovare nel tempo. ”Lavoro senza frontiere”, infatti, vuole essere un contributo concreto al miglioramento delle condizioni lavorative di coloro che, in mancanza di alternative, possono finire nella rete di chi sfrutta la manodopera a basso costo, compreso il fenomeno del caporalato. L’iniziativa ha visto la fondamentale collaborazione della Caritas di Foggia, da anni in primo piano nello sviluppo di progetti di integrazione sociale e nell’accoglienza ai migranti, che assicurerà il proprio supporto all’inserimento delle risorse nell’azienda.
Gianmarco Laviola, Amministratore Delegato di Princes in Italia ha commentato: “Il nostro è un piccolo passo, un gesto simbolico che ha come obiettivo quello di fornire una via d’uscita dalla piaga del caporalato e dallo sfruttamento della manodopera da parte di alcuni operatori senza scrupoli. Abbiamo a cuore l’industria del pomodoro e siamo convinti che un approccio 100% etico a tutta la filiera, con il contributo di tutti gli operatori coinvolti, possa ridare il giusto valore a questo frutto della terra così prezioso per la nostra regione. Siamo molto felici di avere al nostro fianco un organismo di rilievo, riconosciuto e di grande impegno come la Caritas di Foggia, e siamo sicuri che insieme potremo essere da volano per l’impegno di tutto il settore”.
I giovani, tutti tra i 20 e i 30 anni, sono giunti in Italia dopo la terribile esperienza dei campi di prigionia e affrontando l’attraversata del Mediterraneo in condizioni proibitive. I quattro ragazzi verranno assunti con un contratto stagionale e PIA si è impegnata a individuare per ogni lavoratore le postazioni più opportune e a condividere un programma di integrazione che preveda tutor specifici e tappe di verifica. Grazie alla loro conoscenza dell’inglese e a una comprensione certificata dell’italiano di base, i quattro ragazzi potranno costituire un valido contributo alle attività dell’azienda. Inoltre, PIA provvederà alle visite mediche di prassi e allo svolgimento della formazione in tema di sicurezza sul lavoro.
La Caritas di Foggia metterà a disposizione una mediatrice culturale per accompagnare i giovani in questo nuovo percorso lavorativo. Inoltre, fornirà il sostegno logistico per il trasporto dei lavoratori dalla struttura di accoglienza in cui sono ospitati allo stabilimento e ritorno, di modo da garantire gli adeguati standard di sicurezza.
L’arcivescovo di Foggia, Vincenzo Pelvi, ha inoltre incontrato l’Amministratore Delegato di Princes in Italia Gianmarco Laviola, in segno di forte collaborazione e vicinanza all’iniziativa. Nel corso della sua visita ha sottolineato: «I gesti semplici sono i più loquaci per allontanare paura e disperazione, seminando speranza e accoglienza. Desidero ringraziare per la preziosa e lungimirante iniziativa “Lavoro senza frontiere”, avviata dalla Princes Industrie Alimentari. Il progetto impregna l’attività lavorativa di eticità e rende visibile quella energia della convivialità delle differenze, radicata nella comune appartenenza della famiglia umana. Solo con queste buone pratiche si può sconfiggere la piaga del caporalato e dello sfruttamento della manodopera. Non basta proteggere e promuovere gli immigrati e i rifugiati. L’aspetto difficile, ma direi più significativo è l’integrazione che ha come obiettivo la formazione di società plurali in cui vi è riconoscimento dei diritti, in cui è permessa la partecipazione attiva di tutti alla vita economica, produttiva e sociale. Il concentrare su di sé i propri costi/benefici, il rimpiccolire i nostri orizzonti sui vantaggi immediati, chiudere i cuori ci svuota e ci disumanizza. La terra resta un dono da coltivare e custodire per tutta l’umanità, non un possesso da difendere gli uni contro gli altri».
La Caritas di Foggia è dotata di una struttura di accoglienza in cui alloggiano al momento una decina di immigrati africani, inviati dalla prefettura di Foggia e posti sotto il controllo di quest’ultima. Il clima di comunità, quasi famigliare, e di centro culturale e didattico che si respira in Caritas contribuirà certamente ad agevolare le fasi di inserimento e fornirà il supporto necessario ai giovani dopo l’ingresso in azienda.
Princes è da sempre impegnata nel sostenere lo sviluppo di un futuro sostenibile e a lungo termine per tutta la filiera del pomodoro del Sud Italia, non solo tramite la lavorazione di prodotti di qualità superiore ma anche attraverso il rispetto e la promozione dei più elevati standard etici in tema di lavoro.
Dal 2015, infatti, Princes ha condotto migliaia di ispezioni sul campo e ha promosso una costante formazione a favore dei coltivatori in tema di gestione del lavoro. Oggi Princes lavora solo con aziende agricole che condividono il suo approccio etico e quest’anno ha raggiunto il traguardo di lavorazione di solo prodotto 100% etico: tutte le aziende agricole partner di Princes hanno conseguito la certificazione “Global G.A.P. GRASP” o “SA8000” che rappresentano i più alti standard etici dell’industria. Inoltre, da quest’anno il prodotto lavorato da Princes proviene esclusivamente da pomodori pugliesi.