Dopo la scoppola di Crotone, il Foggia cade anche allo Zaccheria (1-2) ad opera del Palermo. Al di là della sconfitta, è l’atteggiamento della squadra a destare preoccupazione. Completamente diversa da quella ammirata la scorsa stagione. Svogliata e poco propensa al gioco e altrettanto scarsamente combattiva. Sicuramente il Palermo ha dimostrato, almeno nell’occasione, di essere una buona squadra. Composta da qualche individualità molto importante per la categoria. Ma, ad essere sinceri è il Foggia ad essere stato latitante. Poco ispirato e poco propenso al gioco di squadra. E, a nostro modesto parere, “scoperto” in alcuni ruoli chiave. E’ risultato con le idee confuse anche il tecnico. Con alcune scelte sia nei moduli sin qui adottati che negli uomini utilizzati. Se non si inverte immediatamente modo di affrontare le gare, sarà davvero difficile trovare la strada che dovrà portare, quantomeno, alla quota salvezza. La penalizzazione in classifica pesa come un macigno e, da questa prime tre partite ci si aspettava almeno di dimezzarla. Invece, dopo il match inaugurale, Agnelli e compagni hanno messo in evidenza un’involuzione preoccupante. Sotto tutti gli aspetti. Nemmeno il ricorso a Zambelli e Deli, tornati a disposizione di Mister Grassadonia è stato determinante. Le due settimane a disposizione hanno suggerito al tecnico di affidarsi al 3-5-2, forse più adatto ad affrontare la corazzata Palermo. In difesa ha dato fiducia a Tonucci, Camporese e Martinelli. A centrocampo Zambelli e Kragl sulle corsie esterne con il compito di offrire sostegno alle due fasi. Mentre nella zona centrale capitan Agnelli, Carraro e Deli dovevano assicurare filtro e ripartenza per le due punte, Mazzeo e Chiaretti. Sarà servita la batosta di Crotone a far capire ai rossoneri che occorre ritrovare umiltà e voglia di lottare ? Dalle prime battute di gioco non sono arrivati segnali positivi. Il Palermo disegnato da Tedino è apparso ben organizzato dimostrando di essere un osso duro ed è salito allo Zaccheria deciso a giocarsi la gara e, possibilmente, a non tornare a casa a mani vuote. Il Foggia ha mostrato evidenti difficoltà con una manovra lenta ed approssimativa. Con i reparti quasi sempre molto distanti. E il Palermo, ben diretto dal “maestro” Trajkowski, ha messo costantemente in difficoltà i padroni di casa che però sono riusciti a sbrogliare ogni situazione pericolosa, grazie alla buona vena soprattutto di Martinelli. In avanti il Foggia si è visto poco. Prima con una bella combinazione (e sarà l’unica del match) tra Deli e Mazzeo, conclusa fuori bersaglio da Zambelli (9’). Poi Kragl (15’) ha fatto le prove del gol su calcio di punizione ma il suo tiro è stato deviato da un difensore e Brignoli è stato costretto a rifugiarsi in angolo. La gara, interessante dal punto di vista dell’intensità, nonostante i continui capovolgimenti di fronte, non ha offerto molte emozioni. Anche perché entrambi i pacchetti difensivi hanno fatto buona guardia. A schiodare il risultato dallo 0-0 ci voleva una “magia”. Ed Oliver Kragl (37’) che è l’esperto in magia tra i rossoneri ha tirato fuoridal cilindro uno dei numeri preferiti: il calcio di punizione potente e preciso. La firma sul “capolavoro” che ha beffato Brignoli dai trenta metri, porta proprio la firma del tedesco. Nulla ha potuto l’esterrefatto estremo difensore ospite, sul missile terra-aria con una traiettoria che ha cambiato direzione prima di finire la corsa in rete. Il gol del vantaggio non ha cambiato la faccia al match che, ancora senza emozioni e recupero è scivolato via fino al 45’. Negli spogliatoi Tedino ha dato nuove disposizioni ai suoi. E alla ripresa il Palermo è risultato molto più incisivo ed ha messo gli avversari alle corde. Il pareggio è arrivato quasi con precisione svizzera, grazie alla deviazione vincente sottomisura di Salvi (9’) sul calcio di punizione di Mazzotta, Evidenti, nell’occasione, le responsabilità della difesa rossonera. Il Foggia ha subìto il colpo denotando anche carenza di fiato e mollezza di gambe. Il Palermo non si è fatto pregare più di tanto e ne ha approfittato immediatamente. Trajkowski ha fatto il bello e il cattivo tempo, dettando i tempi ed offrendo gioco elegante e proficuo. L’ottima prestazione è stata premiata dalla bella realizzazione che è valsa vittoria i tre punti. Il suo rasoterra da fuori area (17’) ha sorpreso l’esperto Bizzarri e concluso la rimonta. Il Palermo, ormai padrone del campo, non si è dovuto spremere più di tanto per portare a casa l’importante vittoria. La reazione del Foggia è stata confusa è improduttiva. Neanche l’ingresso di Gori e Cicerelli è servito a dare motivazioni di rivincita. Tranne l’invenzione di Deli (26’) con mira all’incrocio e il volo di Brignoli a spazzare la sfera e ad evitare il 2-2, il Foggia non ha creato una sola azione degna di nota. Anzi ha rischiato di subire anche il terzo gol con Trajkowski (33’) ancora dalla distanza ma stavolta Bizzarri si è salvato. Ormai la frittata era stata già bella e confezionata e dopo i 5’ di recupero, il Sig. Marinelli ha anticipato con il triplice fischio quelli sonori della delusa e arrabbiata tifoseria.
BIZZARRI: non ci sembra impeccabile sulle 2 reti subite. Continua il momento poco felice del pur esperto portiere. VOTO: 5
TONUCCI: accettabile in marcatura, poco utile nella fase offesiva per un piede non proprio “nobile”. VOTO: 5,5 Dall’87’ GERBO: s.v.
CAMPORESE: prova più che sufficiente nella prima parte di gara. Nei secondi 45′ minuti è un’altra storia…..VOTO: 5,5
MARTINELLI: il migliore della difesa. Fa il suo presidiando con attenzione la zona di pertinenza. VOTO: 6
ZAMBELLI: tanta buona volontà, ma poco costrutto. VOTO: 5,5 Dal 70′ CICERELLI: aggiunge vivacità ed un pizzico di inventiva alla manovra. VOTO: 6
AGNELLI: la solita riconosciuta generosità, ma i risultati lasciano a desiderare. VOTO: 5,5
CARRARO: il pressing asfissiante del centrocampo palermitano lo limita nelle giocate, per altro sempre prevedibili. VOTO: 5,5
KRAGL: il migliore dei suoi, anche se a volte sembra predicare nel deserto. Bello il suo goal alla….Kragl, con una punizione battuta magistralmente da distanza siderale. VOTO: 7
CHIARETTI: lezioso e prevedibile nel cercare giocate impossibili contro avversari che non gli danno assolutamente spazio. VOTO: 5 Dal 68′ GORI: dà maggior peso al reparto avanzato, senza , però, riuscire a fare…..miracoli. VOTO: 5,5
DELI: rientro positivo, non supportato , però, dai colleghi di reparto. Di lui ricordiamo un bel tiro all’incrocio dei pali, ottimamente sventato dal portiere Brignoli. VOTO: 6
GRASSADONIA: non ci ha convinto il calo dei suoi nella seconda parte di gara( era già successo a Crotone), nè l’undici iniziale. Cicerelli e Gerbo in panchina appaiono come una forzatura. VOTO: 5