LUCERA: ARRESTATO SPACCIATORE RECIDIVO.

I Carabinieri della Compagnia di Lucera hanno tratto in arresto, nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, un quarantenne del posto, Antonio PETITO, già gravato da precedenti di polizia.

L’episodio si è verificato lunedi scorso nel cuore della città federiciana, nella centralissima piazza San Francesco. I militari erano sulle tracce dell’uomo già da qualche tempo, in quanto in diverse circostanze lo avevano notato aggirarsi con fare sospetto nelle zone dei giardini pubblici e del castello, e comunque solo pochi giorni addietro era stato denunciato in stato di libertà per lo stesso reato. In quella circostanza, infatti, il PETITO, durante un controllo eseguito proprio mentre si trovava nei pressi della fortezza sveva, era stato trovato in possesso di 30 grammi di hashish, parte dei quali già suddivisi in dosi ed occultati nella biancheria intima.

Lo scorso lunedi i Carabinieri della Stazione di Motta Montecorvino, impegnati a Lucera in un servizio coordinato di controllo del territorio, nel transitare in piazza San Francesco hanno riconosciuto il quarantenne, in quel momento in compagnia di alcuni giovanissimi, decidendo quindi di svolgere un servizio di osservazione, pedinamento e controllo.

I risultati non hanno tardato ad arrivare: il PETITO, fermato per essere identificato, ben presto ha cominciato a mostrarsi insofferente all’accertamento di polizia.

Gli uomini dell’Arma hanno così approfondito l’ispezione e, condotto il quarantenne in un luogo idoneo, lo hanno sottoposto a perquisizione personale, rinvenendo circa 10 grammi di hashish, già suddivisi in dosi, ancora una volta occultati negli slip.

La perquisizione è stata poi estesa alla sua abitazione, dove sono stati recuperati ulteriori 30 grammi della medesima sostanza e il materiale per il confezionamento.

L’uomo è stato dunque accompagnato presso la caserma di via San Domenico per gli adempimenti del caso e, alla luce delle evidenze raccolte, è stato dichiarato in arresto e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, è stato associato presso la sua abitazione in regime di detenzione domiciliare.

Nella mattinata di ieri, all’esito di giudizio direttissimo, l’uomo è stato condannato alla pena di sei mesi di reclusione.