Sembra delinearsi lo scenario che interessa la Camera di Commercio tra rinnovo della Presidenza e designazione del Segretario Generale. La base di tutto potrebbe essere un accordo che porterebbe la Coldiretti ad esprimere il Presidente dell’Ente e alla Confcommercio a indicare il Segretario Generale.
Confcommercio, associazione di categoria che esprime, forse impropriamente, parte maggioritaria della governance dell’Ente Camerale, tra cui il Presidente e due componenti di Giunta e la quasi maggioranza dei consiglieri camerali in carica, potrebbe portare, a meno di clamorosi capovolgimenti di fronte, alla poltrona di Segretario Generale il suo direttore generale Biagio Di Iasio.
Il condizionale è d’obbligo, ma le voci che si rincorrono sono univoche e rafforzate da una serie di circostanze che confermerebbero l’esistenza di un accordo tra le associazioni.
Una conferma di questo potrebbe arrivare dalla lettura della composizione della commissione di selezione del futuro segretario generale dell’ente Camerale.
- Fabio Porreca Presidente della Camera di Commercio, socio di Confcommercio, componente di Giunta di Confcommercio, vice presidente di Unioncamere nazionale, già consigliere con il con il “direttore – candidato” nella consiliatura camerale 2008-2013;
- Lucia La Torre componente di giunta della Camera di Commercio, socia di Confcommercio, componente di Giunta di Confcommercio, amministratore con il Direttore di Confcommercio di società di proprietà della stessa associazione;
- Giuseppe De Filippo vice presidente della Camera di Commercio (possibile candidato alla Presidenza dell’Ente Camerale???), vice presidente del Gal Gargano Agenzia di Sviluppo scarl di cui il Direttore della Confcommercio è presidente del Cda;
- Alberto Caporale dirigente di Unioncamere di cui il dott. Porreca è Vice Presidente e possibile candidato alla presidenza nella prossima scadenza elettorale;
- Giovanni Cannata rettore Universitas Mercatorum, Università di Unioncamere in cui il dott. Porreca riveste un ruolo primario e di influenza;
Confidiamo in scelte neutrali e dirette a premiare la migliore candidatura, ma di certo la situazione di evidente conflitto di interessi che deriva dalla partecipazione alla procedura del direttore di Confcommercio mina i criteri di trasparenza e di imparzialità che dovrebbero ispirare l’agire dell’Ente Camerale nella designazione del suo organo amministrativo di vertice.
Dovrebbe preoccupare inoltre, considerati i recenti pronunciamenti dell’Anac, il profilo di inconferibilità, ai sensi della normativa anti-corruzione, che interessa il direttore di Confcommercio.
La Camera, infatti, non potrebbe conferire al direttore di Confcommercio l’incarico di segretario generale dell’ente camerale, per via del suo ruolo di Presidente del gal gargano, società partecipata dall’Ente.
Nessuna parola trapela su questi temi dall’Ente e la commissione, solerte proseguirà il proprio operato che porterà a individuare il nuovo Segretario Generale molto probabilmente prima della pausa estiva.
Confidiamo per il meglio, ma a pensar male…..
Intrecci, equilibri, giochi di poltrone che nulla hanno a che vedere con interesse per la nostra fragile economia, ma puntano solo ad attuare una cencelliana spartizione del potere.
Ecco cosa recita la Normativa Anti Corruzione di cui al d.lg. n. 39/2013 :
Art. 4. Inconferibilità di incarichi nelle amministrazioni statali, regionali e locali a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati
- A coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall’amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico ovvero abbiano svolto in proprio attività professionali, se queste sono regolate, finanziate o comunque retribuite dall’amministrazione o ente che conferisce l’incarico, non possono essere conferiti:
- a) gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali;
- b) gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale;
c) gli incarichi dirigenziali esterni, comunque denominati, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici che siano relativi allo specifico settore o ufficio dell’amministrazione che esercita i poteri di regolazione e finanziamento