“Inaspettato quanto abnorme e sproporzionato il provvedimento dell’Anac che non va, peraltro, confuso con una sentenza senza appello. Infatti il provvedimento dell’Autorità è solo l’epilogo di un procedimento di accertamento che non determina alcuna automatica rimozione o decadenza dall’incarico, prerogativa che spetta al Responsabile del Piano Anticorruzione che, invece, ha sempre sostenuto la conferibilità dell’incarico ed ha sempre contrastato l’atteggiamento miope e superficiale dell’ANAC che, nel merito della vicenda, accerta l’ipotesi di inconferibilità senza entrare nel merito della vicenda specifica e senza tener conto delle peculiarità del Consorzio ASI di Foggia che lo distingue, per via di apposita legge regionale, da tutte le altre realtà nazionali”. Non si scompone più di tanto il sindaco di Manfredonia e presidente dell’Asi Foggia, Angelo Riccardi, dopo le notizie relative al deliberato dell’Anac. “Basti pensare – aggiunge Riccardi – che è la stessa Legge Regionale che impone che la rappresentanza del Consorzio sia garantita dai rappresentanti legali degli enti consorziati più rappresentativi a livello locale. In pratica è un provvedimento paradossale e sproporzionato che, come di consueto, penalizza le nostre realtà e mira a vanificare tutti gli sforzi e gli impegni profusi sino ad oggi da tutti i Consigli di Amministrazione che si sono avvicendati al Consorzio e che sono stati rappresntati da sindaci e presidenti di provincia pro tempore in carica. Contro tale provvedimento sarà adita tempestivamente l’Autorità Giudiziaria Amministrativa per rimuovere gli effetti di un atto viziato da eccesso di delega e potere, oltre che di competenza”.