Sta diventando salato il conto della Brexit pagato dall’agricoltura e dall’agroalimentare ‘Made in Italy’. Dall’ortofrutta ai formaggi la Brexit con la svalutazione della sterlina interessa 3,2 miliardi di esportazioni agroalimentari italiane in Gran Bretagna, denuncia Coldiretti Puglia, con pesanti effetti proprio su settori fondamentali del Made in Italy già colpiti duramente dall’embargo russo.
Nel Grand Hotel Vigna Nocelli a Lucera (S.S. 17 Foggia-Lucera – Km 329), domani martedì 15 maggio, alle ore 10,30, si parlerà proprio de ‘L’OMBRA DELLA BREXIT SULLA PAC POST 2020 L’ANALISI DI COLDIRETTI”.
Dopo il saluto introduttivo di Giuseppe De Filippo, Presidente di Coldiretti Foggia, si alterneranno gli interventi di Paolo De Castro, Vicepresidente Commissione Agricoltura Parlamento Europeo, Paolo Magaraggia dell’Ufficio Coldiretti di Bruxelles, Luigi Triggiani, Coordinatore dell’Unione regionale delle C.C.I.A.A. di Puglia, coordinati da Fabio Santeramo, docente di Economia e Politica AgroAmbientale dell’Università di Foggia.
Le conclusioni saranno di Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia.
Bisogna evitare che la Brexit incida anche sul futuro della Politica Agricola Comune, considerato che la proposta della Commissione Ue sul primo bilancio pluriennale dopo l’uscita della Gran Bretagna – denuncia Coldiretti – prevede una riduzione complessiva per le spese di Politica Agricola Comune (PAC) che ammonta al 9,5% a prezzi correnti.