“Dopo aver visto le liste dei candidati, sono ancora più convinto che per i partiti politici i Monti Dauni non esistono sulla cartina geografica o meglio esistono solo come bacino di voti”. E’ il commento del sindaco di Candela, Nicola Gatta, dopo la presentazione delle liste in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. “Anche questa volta il territorio non sarà rappresentato da un uomo dei Monti Dauni. L’ennesima volta”.
Il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna, evidenzia, invece, l’esclusione dalle liste del PD di Ermete Realacci, il padre della legge sui borghi. “Si è giustamente detto che la legge sui Piccoli Comuni, la c.d. “salva Borghi” (Legge 6 ottobre 2017 n. 156 “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni”) doveva rappresentare il punto di partenza e non di conclusione di una nuova stagione di attenzione nei confronti dell’Italia minore, rurale e montana.
Ecco, quello che sembrava difficile da oggi rischia di diventare difficilissimo. L’esclusione di Ermete Realacci dalle liste dei candidati alla Camera dei Deputati del Partito Democratico, difatti, è tutt’altro che un buon presagio per i Piccoli Comuni italiani (oltre che per l’ambientalismo, la green economy e la buona agricoltura).
Non che mi interessino particolarmente le cose del PD e neanche so cosa abbia fatto l’ex presidente di Legambiente per meritarsi l’epurazione renziana, ma far fuori Realacci è sicuramente un segnale di scarsa attenzione per il percorso intrapreso con la Legge sui Piccoli Comuni. Senza il suo padre putativo chi seguirà la necessaria attuazione ed implementazione della legge? Chi lotterà per evitare che resti una mera enunciazione di principi? Pur cercando, non ho trovato risposte di questo tipo tra le tante dichiarazione di questi giorni.
Nè dal PD, nè dagli altri partiti è arrivato l’annuncio, la presentazione o l’indicazione di uno o più candidati esplicitamente riconducibili al mondo ed ai temi dei Piccoli Comuni. Speriamo che da qualche parte ci siano e che prima o poi si facciano vedere”.