Il pomodoro trasformato in Campania si coltiva nelle campagne foggiane, quindi la denominazione dell’IGP deve essere ‘Foggia’ o ‘Daunia’”. Lo afferma l’on. Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera, esprimendo “pieno accordo con le organizzazioni dei produttori e la Regione Puglia”, che hanno bocciato l’ipotesi di una certificazione Igp Pomodoro pelato di Napoli.
“Il dato incontrovertibile è che in Capitanata si coltiva e si raccoglie il 90% del pomodoro trasformato in Campania – continua Mongiello – e che nell’area industriale di Foggia c’è il più grande impianto di trasformazione del Sud Italia.
A questo si aggiungono altre piccole e medie aziende che inscatolano il pomodoro coltivato negli agri dauni, e sempre più imprese agricole che attuano la filiera corta e cortissima per valorizzare la qualità della materia prima made in Capitanata.
In questi anni ho personalmente speso tempo ed energie per rivitalizzare l’accordo interprofessionale tra produttori e trasformatori del Sud allo scopo di evitare la continua perdita di quote di mercato a vantaggio delle industrie settentrionali ed estere.
Come ho detto a ottobre all’assemblea dell’Anicav, a Napoli, ciò che serve a tutti, agricoltori e industriali, è fare sistema. Non serve vantare primati, che non si hanno, o denominazioni che escludono e non includono attori economici e sociali.
Oltretutto, in Campania esiste già il San Marzano Dop e un’ulteriore certificazione potrebbe creare confusione e non produrre valore aggiunto.
E’ tempo che gli industriali campani riconoscano il ruolo dei produttori foggiani, senza i quali le industrie sarebbero destinate al declino – conclude Colomba Mongiello – e collaborino allo sviluppo e alla promozione dell’intera filiera e dell’intera area produttiva”.