«Questa mattina il Comune di Foggia ha dimostrato senso di responsabilità e cultura istituzionale. Qualità esercitate nel solo ed esclusivo interesse del territorio di Capitanata, pur non condividendo le modalità con le quali il presidente della Provincia, Francesco Miglio, sta governando l’Ente di Palazzo Dogana sin dal momento del suo insediamento”. E’ il commento del sindaco di Foggia, Franco Landella, a margine dell’assemblea dei sindaci che si è conclusa da poco.
“Dal presidente Miglio ci saremmo infatti aspettati una maggiore propensione al confronto, al dialogo e alla collaborazione, proprio nel senso più autentico della funzione esercitata da un Ente di “secondo livello”. In particolare la cooperazione tra sindaci, soprattutto in una fase in cui una scellerata riforma ha di fatto declassato le Amministrazioni provinciali, sarebbe stata non solo opportuna, ma strategica rispetto alle molteplici “partite” attualmente aperte. Come dimenticare, ad esempio, l’atteggiamento tenuto dalla Provincia di Foggia sulla vicenda del secondo casello autostradale, per il quale l’Amministrazione provinciale ha onorato i suoi impegni ed assicurato il suo contributo economico esclusivamente grazie all’azione di “pressione” e di sollecitazione esercitata dal Comune capoluogo. Il governo dei processi inseriti nel cosiddetto “Patto per la Puglia” è stato poi l’emblema della vocazione ad una sorta di ingiustificata egemonia che non è stata esercitata neppure quando la Provincia di Foggia era ancora nella pienezza di tutte le sue funzioni. In quell’occasione, con una Amministrazione guidata dal centrodestra, nella persona dell’On. Antonio Pepe, la Provincia riconobbe al Comune di Foggia, guidato dal centrosinistra, nella persona dell’allora sindaco Gianni Mongelli, il ruolo di Comune capofila nel lambito del Piano Strategico di Area Vasta “Capitanata 2020”. In questa circostanza, invece, il presidente Miglio ha inteso accentrare a Palazzo Dogana la guida della Cabina di Regia.
Abbiamo provato a comprendere le ragioni di questa scelta, immaginando fossero dettate dalla volontà di trovare un luogo di sintesi tra le istanze di tutti i Comuni del territorio. Purtroppo abbiamo poi rilevato che eravamo in presenza di tutt’altra strategia, confermata dal comportamento tenuto dal presidente sul bilancio provinciale, rispetto al quale non c’è stata alcuna condivisione con il Comune di Foggia, tenuto alla porta quasi come un ospite indesiderato al quale si chiedeva esclusivamente di ratificare determinazioni immaginate ed assunte in autonomia. Una prassi che stigmatizziamo con forza e che mi ha indotto a non prendere parte personalmente questa mattina all’Assemblea dei sindaci chiamata ad approvare, sia pure con un voto non vincolante, il bilancio di previsione già adottato dal Consiglio provinciale.
Nonostante questa mia decisione, però, il Comune di Foggia non ha disertato la riunione, alla quale ha partecipato l’assessore Sergio Cangelli, che ha espresso il proprio dissenso con il suo voto contrario al documento contabile. Una partecipazione che è stata determinante per permettere lo svolgimento della seduta, viste le numerose assenze dei Comuni di Capitanata, tra le quali spiccano quelle di Cerignola e Lucera, che non hanno neppure inviato un proprio delegato. Un dato, quest’ultimo, che non può sfuggire, sia per il suo valore politico, dal momento che sia Cerignola sia Lucera sono guidate da sindaci che aderiscono al movimento “Capitanata Civica” di cui Miglio è espressione, sia per le sue potenziali ricadute.
Evidentemente tra i miei colleghi comincia a farsi strada la consapevolezza che la rotta seguita dal presidente Miglio non è affatto quella di cui ha bisogno la provincia di Foggia. Forse le contestazioni del Comune di Foggia sono tutt’altro che isolate, perché non voglio pensare che si tratti, invece, della dimostrazione di una scarsa responsabilità istituzionale da parte di quel civismo che, spesso e a torto, distribuisce pagelle e bocciature a chi amministra provenendo dai partiti politici.
Il punto politico, dunque, è che il bilancio di previsione della Provincia questa mattina è passato solo grazie alla presenza del Comune di Foggia, al nostro senso di responsabilità e alla nostra cultura di governo e delle istituzioni. Un dato sul quale il presidente Francesco Miglio dovrebbe riflettere con molta attenzione. Perché quello di Foggia è un Comune responsabile, ma non ha alcuna intenzione di continuare ad essere escluso dal confronto né di svolgere il ruolo di “stampella” di un presidente che, come dimostrano le tante assenze di oggi, non gode della fiducia della maggioranza dei sindaci di Capitanata».