Tre arresti, cinque perquisizioni domiciliari, 80 persone e 30 autovetture controllate. E’ questo il bilancio dell’ultimo servizio di controllo del territorio dei Carabinieri della Compagnia di Cerignola che, oltre ad arrestare un uomo nella flagranza del reato, hanno eseguito due provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, scaturiti da controlli eseguiti nei giorni passati.
In manette, dunque, è finito nuovamente Matteo Seccia, 28enne, cerignolano con vari precedenti di polizia, che solo una settimana fa era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e aveva patteggiato una pena di 5 mesi e 10 giorni. I militari dell’Aliquota Radiomobile del NORM, durante una perquisizione domiciliari effettuata presso l’abitazione dove vive con moglie e figli, proprio nella camere dei bambini, in un cassetto di un comò, hanno scoperto il kit del provetto spacciatore: un piattino con residui di cocaina per circa 1 grammo, poi risultata essere pura, bustine, nastri, forbici, ed un panetto di hashish del peso di 100 grammi circa, oltre ad una somma di denaro contante di quasi 3.000 euro sulla cui provenienza Seccia, disoccupato, non è stato in grado di dare spiegazioni plausibili. Inoltre, i militari hanno anche trovato varie cartucce di vario calibro, per le quali sono in corso accertamenti tecnici. L’uomo, accusato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e di detenzione di munizionamento per armi da fuoco, è stato rinchiuso nel carcere di Foggia.
Tratto in arresto, poi, Nicola Perchinunno, 44 anni, in esecuzione di un’ordinanza di aggravamento dei domiciliari a cui era stato già sottoposto. L’uomo, quindi, su disposizione della magistratura milanese, è stato catturato dai militari della Stazione di Cerignola, che solo pochi giorni fa lo avevano arrestato per evasione, e è anch’egli stato rinchiuso nel carcere dauno. Le porte della casa circondariale si sono aperte anche per Antonio Basile, 44enne cerignolano, già noto alle forze dell’ordine: l’uomo deve scontare la pena residua di un anno e undici mesi di reclusione perché riconosciuto colpevole, con sentenza definitiva, di un furto commesso proprio a Cerignola nel 2014.