Bonassisa conosceva o no il contenuto della scatola di biscotti recapitata a Metta? E se non ne sapeva nulla perché nei messaggi invece dimostra di essere ben informato della vicenda? Gli sms prima e dopo l’incontro con il sindaco Franco Metta e il successivo post del sindaco che denunciò la tentata corruzione di Rocco Bonassisa sono i due elementi che hanno fatto partire l’inchiesta che ha portato all’arresto di Gerardo Biancofiore.
I social e l’alta tecnologia dei sistemi di sorveglianza sono la nuova frontiera delle indagini anti-corruzione e anti-mafia in generale, grazie al sindaco Franco Metta, che oltre alla denuncia sparata su Facebook, altra novità investigativa (mai un sindaco si era spinto a pubblicare addirittura un post per segnalare reati così gravi), consegnò alla polizia anche le immagini in cui si vede chiaramente la sagoma di Bonassisa con in mano il pacco natalizio che inchioda l’imprenditore del settore rifiuti e il suo presunto mentore, il presidente dell’Ance, l’associazione costruttori pugliesi.
Quel pacco natalizio fu effettivamente recapitato con largo anticipo, venti giorni prima di Natale. E già questo destò i primi sospetti. In queste vicende di presunte corruttele si commettono sempre piccoli errori di valutazione e così Gerardo Biancofiore, 51 anni è finito in manette il giorno della ricorrenza per i defunti con l’accusa di istigazione alla corruzione. La vicenda è di circa un anno fa quando Bonassisa consegnò al sindaco di Cerignola una scatola per biscotti con dentro una mazzetta da 20 mila euro che balzò all’attenzione dei media perché il sindaco non si fece scrupoli a denunciare l’accaduto sul suo profilo Facebook.
Il tentativo di corruzione sarebbe stato compiuto per far approvare il finanziamento del progetto di realizzazione del sesto lotto nell’impianto Sia di Cerignola. Metta denunciò tutta alla polizia: secondo quanto riferito nell’esposto a consegnare i soldi fu Bonassisa su consiglio di Biancofiore: prima e dopo l’incontro con Metta al Comune di Cerignola, inviarono un paio di messaggi telefonici. In passato Rocco Bonassisa è stato condannato a due anni per gestione illecita di rifiuti e il fratello Maurizio ad un anno e tre mesi per favoreggiamento. Per entrambi ci fu la sospensione della pena.