Il sindaco di Foggia Franco Landella interviene in merito all’asta giudiziaria che si è svolta ieri e che ha di fatto decretato la perdita della palazzina ex Amica di via Bari. Di seguito le dichiarazioni del primo cittadino.
“Quello che è accaduto in occasione dell’asta giudiziaria che ha interessato l’immobile di via Bari, di proprietà di Amica SpA prima del suo fallimento, è particolarmente grave e merita un chiarimento urgente ed immediato. Il Consiglio di Amministrazione di Amiu Puglia SpA, infatti, come comunicatomi telefonicamente dal direttore, ingegner Antonio Di Biase, aveva deliberato formalmente di partecipare all’asta giudiziaria con un’offerta di 980mila euro. Successivamente, su proposta proprio di Amiu Puglia SpA, era stata sottoposta all’attenzione dei due soci dell’azienda, il Comune di Foggia ed il Comune di Bari, la possibilità di portare l’offerta sino ad 1 milione 500mila euro, in considerazione del valore del bene, stimato intorno ai 2 milioni di euro. Ma mentre l’Amministrazione comunale di Foggia si è espressa positivamente rispetto a questa ipotesi, quella di Bari non ha formulato alcun parere né concesso alcuna autorizzazione, rendendo di conseguenza impossibile la formulazione della proposta di offerta al rialzo rispetto a quanto deliberato dal CdA. Ad oggi i motivi di questo mancato pronunciamento non sono noti ed io non sono stato informato dal sindaco Decaro né in modo formale né in modo ufficioso. Circostanza che trovo particolarmente grave, essendo il Comune di Foggia socio – e dunque proprietario in quota parte – di Amiu Puglia SpA, per la quale esigo un chiarimento da parte del primo cittadino di Bari.
A questa mancanza di comunicazione e a questa probabile divergenza di vedute che hanno impedito di formulare un’offerta di 1 milione 500mila euro, però, si è aggiunta anche la beffa. Una beffa forse ancor più sconcertante. Sempre attraverso le informazioni fornitemi dal direttore Di Biase ho appreso che l’avvocato al quale Amiu Puglia SpA aveva affidato l’incarico di presentare la proposta di acquisto di 980mila euro avrebbe invece formulato un’offerta di soli 940mila euro, con la conseguenza che è stato un privato ad aggiudicarsi l’immobile di via Bari, per una cifra superiore ai 940mila euro ma inferiore ai 980mila euro deliberati dal CdA. Una vicenda di una gravità senza precedenti, che arreca un danno considerevole al patrimonio immobiliare di Amiu Puglia SpA e alla città di Foggia nello specifico. Una vicenda in cui si incrociano il censurabile ed inspiegabile comportamento del Comune di Bari e quello, ancor più preoccupante, dell’avvocato che ha disatteso clamorosamente il mandato ricevuto dal Consiglio di Amministrazione di Amiu Puglia SpA.
Siamo in attesa che il sindaco Decaro ci fornisca una spiegazione per il comportamento del Comune di Bari e che la società lo faccia per quello che riguarda l’operato dell’avvocato. Spiegazioni che pretendiamo siano dettagliate ed esaustive”.