L’assessore ai Trasporti, Giovanni Giannini, ha diffuso la seguente dichiarazione: “le affermazioni delle consigliera Grazia Di Bari (M5S), contenute nel suo ultimo comunicato sulla sicurezza ferroviaria, sono, allarmistiche e fuorvianti”.
“La circolazione dei treni in sicurezza – spiega Giannini – la cui responsabilità è in capo ai gestori dell’infrastruttura e delle imprese ferroviarie, è regolamentata attraverso un complesso quanto rigoroso apparato tecnico-normativo, sotto il controllo USTIF e ANSF, di cui la collega Di Bari ignora l’esistenza. Per la consigliera Di Bari è forse troppo difficile affrontare con cognizione un argomento come questo. E’ più facile sparare nel mucchio, confondere ed emettere sentenze, come se fosse possibile risolvere il problema con un colpo di bacchetta magica.
Dei 1543 km di rete ferroviaria pugliese, il 61% (939 km) è attrezzato con SCMT: parliamo di tutta la rete RFI, della rete Ferrovie del Gargano (ad eccezione degli ultimi 10 km della San Severo – Peschici Calenella) e della rete FNB da Bari c.le a Ruvo (sistema già montato, in fase di collaudo e che entrerà in funzione entro l’estate).
Della metropolitana di Bari San Paolo invece, già a doppio binario, della rete non interconnessa FAL e per tutta le rete delle FSE siamo già partiti con l’attrezzamento SCMT del bordo treni e i gestori del servizio stanno ultimando i progetti per i sistemi di terra. I soldi ci sono, e stiamo spingendo sia le imprese che ANSF ad accelerare l’iter autorizzatorio-realizzativo. Nel 2013 Puglia, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia sono state tra le uniche regioni in Italia ad investire 83 milioni di euro per i Sistemi di controllo della marcia dei treni, senza che vi fosse l’obbligo di installarli. Per questo respingo al mittente responsabilità politiche che non ci sono. Il tema è complesso: investe il sistema ferroviario regionale dell’Italia intera, e va affrontato con serietà e senso di responsabilità mettendo da parte sterili, strumentali ed infondate prese di posizione, che producono come unico effetto la deformazione della verità.
Polemiche, peraltro, basate sulla scarsa conoscenza della materia e facilmente smontabili con l’approfondimento della normativa vigente. Ciò che oggi si è aggiunto a complicare le cose, è il diverso procedimento autorizzatorio, molto più complesso del passato, che ha notevolmente appesantito i tempi.