Ci sono voluti due anni di segnalazioni, di petizioni, di proteste di quartiere per scoprire che nel sistema idrico cittadino il depuratore non depura affatto e smista nelle acque reflue sostanze gialle, schiumose, torbide. Due anni per l’Arpa, una mezza mattinata per i carabinieri, che a conclusione dell’indagine della Procura (sugli atti forniti dall’agenzia nazionale protezione ambientale) sono intervenuti mettendo i sigilli dell’impianto di depurazione comunale che si trova in località San Lorenzo a Cerignola. Il provvedimento è scaturito a seguito di ben due anni di indagini (da maggio 2014 a febbraio 2016) svolte assieme ai tecnici dell’ARPA Puglia, dopo diverse segnalazioni provenienti dalla cittadinanza che lamentavano la presenza di cattivi odori su tutto il territorio. Dalle ispezioni effettuate è effettivamente stata riscontrata nelle acque di scarico la presenza di schiuma e torbidità, oltre al malfunzionamento della linea di trattamento dei fanghi, con alcuni componenti impiantistici completamente in disuso. Il depuratore sequestrato rimarrà comunque in funzione per evitare ulteriori criticità nei confronti della cittadinanza, con l’imposizione di effettuare i previsti lavori di ripristino entro i prossimi sei mesi.