“Il traffico illegale dei rifiuti è un business economico di non poco conto”.Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, commenta così l’operazione “In Daunia venenum”, condotta dalla DDA di Bari e dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari e dal personale del Commissariato della Polizia di Stato di Manfredonia, che ha portato a 19 arresti e al sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 9 milioni di euro.
Il report di Legambiente: “In Puglia, dal 2002 al 2016, grazie al capillare lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura nell’attività di controllo del territorio e contrasto dei reati ambientali, sono state ben 58 le inchieste condotte contro le attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, circa il 18,5% delle inchieste su tutto il territorio nazionale”.
Il dato amaro: “Il blitz di questa mattina dà prova del fatto che la provincia più colpita rimane quella di Foggia, come emerge dal Rapporto Ecomafia 2016, che la vede al primo posto nella classifica regionale delle illegalità nel ciclo dei rifiuti, con 122 infrazioni accertate, 80 denunce e 28 sequestri, mentre al sesto posto nella classifica nazionale, pari al 2,9% sul totale nazionale”.
Intanto il prossimo 3 luglio Legambiente presenterà il Rapporto Ecomafia 2017 con tutti i numeri e le storie della criminalità ambientale in Puglia.