Ultima di Lega Pro allo Zaccheria per il Foggia, che saluta il proprio pubblico battendo il Melfi. A secco Mazzeo, ci pensa Martinelli.

Aria di festa oggi allo Zaccheria per il Foggia, all’ultima apparizione in Lega Pro nel proprio stadio. Giornata da ricordare in particolare per Sarno che, dopo la promozione in B, celebra oggi la sua centesima gara in rossonero. Stadio con “l’abito dei giorni migliori” e coreografie da ricordare in ogni settore , sono il prologo di una gara che i Satanelli intendono giocare al meglio per ringraziare i propri tifosi, sempre calorosi ed a loro vicini, in ogni momento di questa splendida annata. Mister Stroppa schiera a grandi linee la formazione tipo, con il rientrante Agazzi per Gerbo, Sainz Maza e Sarno sugli esterni, al posto di Chiricò e Di Piazza. Si parte con i padroni di casa stabilmente nella metà campo avversaria: dopo un paio di tentativi di Sarno e Sainz Maza fuori di poco, arriva al 13′ il goal, ad opera del difensore Martinelli, che corona così il sogno, espresso in settimana, di chiudere la stagione con almeno una rete all’attivo. I rossoneri cercano il raddoppio ancora con Maza , prima, Mazzeo poi, ma Gragnaniello fa buona guardia e limita il passivo ai suoi. Primo tempo praticamente a senso unico, con Guarna che gioca palla solo su qualche retropassaggio dei compagni. Secondo tempo sulla stessa falsa riga del primo, con un Foggia sempre proiettato in avanti, senza però metterci quella “cattiveria agonistica” che tante volte ha fatto la differenza, a discapito degli avversari. Dopo un’ora di gioco, Mister Stroppa inizia la girandola dei cambi dando spazio a gente importante come Gerbo, Chiricò e Di Piazza, concedendo gli applausi del popolo rossonero a capitan Agnelli, Sarno e Sainz Maza. Nel finale di gara, anche Guarna timbra il cartellino di questi 90′, con 2 ottimi interventi su Romeo e De Angelis, mentre nel recupero Mazzeo, da pochi passi, spara sul portiere un ottimo servizio di Chiricò. Al triplice fischio finale parte la festa, con tutta la dirigenza foggiana in campo con i propri calciatori, a ricevere i meritati riconoscimenti di una “torcida”sicuramente innamorata dei propri colori, che da 19 anni attendeva di poter tornare a vivere questi momenti di grande felicità ed esaltazione.

                                                         Umberto della Martora