L’inviato della trasmissione televisiva “Le Iene”, Giulio Golia, nei giorni scorsi con una troupe di Mediaset ha effettuato un reportage sulla discarica di Località Giardinetto, crocevia tra Orsara, Troia e Castelluccio dei Sauri, dove da oltre vent’anni pare siano sotterrati rifiuti, definiti tossici e pericolosi. La trasmissione è andata in onda ieri sera su Italia Uno e ha destato molta preoccupazione, non solo tra le popolazioni interessate. Golia nel documentare la situazione ha parlato di “bomba ecologica, di ammasso di capannoni colmi di veleno che in questi anni – stando a quanto dichiarato dagli intervistati con tanto di documentazione in mano – ha causato diverse morti per tumori, tra il silenzio assoluto”. La perizia ha creato un vero e proprio paradosso, perchè è stato accertato l’inquinamento del sito, ma nello stesso tempo non risultano contaminazioni all’esterno. “Perchè ci possa essere un disastro ambientale occorrerebbe un evento eccezionale come una alluvione o un terremoto”. 3 ettari di terreno, dove una volta si producevano mattoni, oggi ci sono tra le 120 mila e le 250 mila tonnellate di materiale tossico, tra cui eternit, cumuli di scarti industriali, polveri di piombo, berillio, cromo, 5000 sacchi di scorie industriali provenienti dalla Germania, dalla Corea. e danti altri Paesi del mondo “Uno scenario apocalittico – ha raccontato Golia. Tonnellate di rifiuti pericolosi interrati nello spiazzale antistante i capannoni. “Per rimuovere tutti quei rifiuti – ha detto il sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri – ci vogliono 13 milioni e il comune di Troia non ne dispone”. Golia ha poi intervistato il presidente della Puglia, Michele Emiliano. “La Regione sta seguendo la vicenda. La cosa che sconvolge è che nonostante indagini, perizie, denunce, tutto sia rimasto intatto, senza che nessuno ha mai messo in sicurezza quel sito. Questo è un caso che merita tutta la nostra attenzione e il pieno sostegno al sindaco. I soldi al sindaco di Troia glieli trovo io. La cosa che mi fa arrabbiare è che hanno preso i soldi dello smaltimento abusivo, e poi i danneggiati, cioè la comunità locale, ci deve mettere altri soldi per bonificare ciò che i ciechi non hanno visto per vent’anni”.