MANFREDONIA: DURANTE UN CONTROLLO A UN CANTIERE NAVALE I CARABINIERI INDIVIDUANO E ARRESTANO UN LATITANTE BULGARO RICERCATO DAL PAESE DI PROVENIENZA.

I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia, nello specifico l’equipaggio della Motovedetta 817 “Costantini” dell’Arma, nel corso di un predisposto servizio in ambito provinciale disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Foggia volto alla verifica dei cantieri navali insistenti sull’intera provincia, hanno proceduto, tra gli altri, al controllo di un cantiere navale dislocato nel comune di Lesina, precisamente presso Marina di Lesina, eseguendo un sequestro preventivo dello stesso cantiere per la totale inosservanza delle norme poste a tutela dell’ambiente.

Il cantiere, nel quale vengono prodotte barche in metallo, situato su terreno battuto, non aveva infatti alcun dispositivo idoneo a far defluire i rifiuti o i residui dei lavori effettuati.

Nella corso degli accertamenti i militari hanno proceduto anche al controllo dei dipendenti dello stesso cantiere, e in particolare si sono soffermati su quello di un operaio 40enne di nazionalità bulgara, poi identificato in ILIEV MINCHO MARICHEV, a carico del quale è emerso sin da subito un provvedimento di cattura internazionale.

Condotto presso la Stazione Carabinieri di Lesina competente per territorio al fine di poter effettuare gli opportuni approfondimenti del caso, si è potuto così constatare che a carico dell’uomo era pendente nello specifico un mandato di arresto europeo emesso nel 2010 dalle competenti Autorità Giudiziarie bulgare con richiesta di estradizione, per una rapina commessa proprio da ILIEV MINCHO MARICHEV in concorso con un altro uomo nel 2002.

In particolare, a carico dell’uomo che aveva scontato un breve periodo di restrizione cautelare iniziale, vi è un residuo di pena divenuto oramai definitivo, fissato dalle Autorità Giudiziarie del Paese di provenienza in anni 4 mesi 1 giorni 3 di reclusione.

Al termine delle operazioni, pertanto, l’uomo è stato tradotto dagli uomini dell’Arma di Manfredonia presso il carcere di Foggia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria italiana.