Prosegue l’attività di contrasto al “contrabbando” di prodotti petroliferi da parte delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Foggia. In questo settore di intervento, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Foggia, all’esito di numerosi servizi di osservazione sul territorio, hanno individuato, in località Cerignola, un soggetto alla guida di un automezzo intento a consegnare gasolio agricolo di “contrabbando” all’interno di un box attrezzato per il rifornimento illegale di carburante. In particolare, il prodotto, quantificato in 4.300 litri, era contenuto all’interno di nr 5 cubi di plastica da mille litri ciascuno: tre rinvenuti a bordo del furgone e due all’interno del box.
Posto che il detentore del prodotto non è stato in grado di giustificare l’origine dello stesso, né tantomeno il pagamento dell’accisa dovuta e ricorrendo i presupposti di legge, il soggetto è stato tratto in arresto nella fragranza del reato di sottrazione all’accertamento di gasolio agevolato destinato ad uso agricolo, mentre l’acquirente del prodotto petrolifero è stato denunciato a piede libero per la medesima fattispecie di reato.
L’arresto di M.C., di anni 49, gravato da specifici precedenti di polizia, è stato convalidato dalla locale A.G. nell’ambito di un giudizio per direttissima. L’immediata acquisizione di documentazione extracontabile rinvenuta a bordo del mezzo che trasportava il prodotto petrolifero, consentiva di accertare come lo stesso provenisse da un deposito commerciale attivo in Minervino Murge (BT).
I conseguenti controlli dei Finanzieri sulla contabilità detenuta dal deposito permettevano di appurare l’illecita detenzione di ulteriori 12 mila litri di gasolio agricolo contenuti in due cisterne interrate e anch’essi sottoposti a sequestro. Denunciato a piede libero, per il reato di sottrazione all’accertamento di accisa, il titolare del citato deposito commerciale. In caso di condanna, i soggetti deferiti all’A.G. sono passibili della sanzioni penali della reclusione da uno a cinque anni e della multa pari a dieci volte l’imposta evasa.
L’attività istituzionale di tutela delle Entrate, nella quale si inquadra la descritta operazione di polizia economico finanziaria, è finalizzata a tutelare non solo i consumatori del prodotto, ma soprattutto gli operatori “regolari” del settore della distribuzione di carburanti che subiscono una forma di concorrenza sleale che può avvantaggiarsi di uno sconto sull’accisa del 78% (pari a circa 50 centesimi di euro al litro). Tale risultato si somma ad altre analoghe operazioni che, nel corso del 2016, hanno consentito alla Guardia di Finanza di Foggia di porre sotto sequestro oltre 270 tonnellate di gasolio agricolo destinato ad usi non consentiti con la denuncia a piede libero di 38 responsabili.
I successivi sviluppi investigativi hanno consentito, inoltre, di quantificare la vastità del fenomeno in questa provincia in cui, sempre nel 2016, è stata accertata l’illecita destinazione ad usi diversi da quelli consentiti di circa 4.900 tonnellate (pari a circa 6 milioni di litri) di tale prodotto ad accisa agevolata con un’evasione di imposta pari a 3 milioni di euro.