“La crisi è più dura del cemento, ma noi ce la faremo, insieme dobbiamo farcela ad abbattere il muro che impedisce il rilancio del settore delle costruzioni e dell’intera economia di Capitanata”. E’ l’auspicio di Urbano Falcone, rieletto segretario generale della Filca di Foggia, nel corso del congresso territoriale, svoltosi a Foggia il 24 febbraio 2017. “Il lavoro per crescere. Dalla programmazione alla cantierizzazione in legalità e sicurezza” è stato il tema della settima assise congressuale della Federazione territoriale, svoltasi alla presenza di Enzo Gallo, Segretario Generale della FILCA Puglia, Emilio Di Conza, Segretario Generale della Ust Cisl Foggia, e del segretario nazionale della Filca Cisl, Salvatore Scelfo. Il congresso, inoltre, ha eletto Nunzio Ardito, segretario generale aggiunto della Filca di Foggia, e Giuseppe Villani, componente della segreteria territoriale.
Nella relazione, il segretario generale Falcone ha puntato i riflettori sulla crisi del comparto in provincia di Foggia, nella quale “avanza una grave emergenza sociale, con una disoccupazione al 39,30% che sale al 51,40% per i giovani. Numeri preoccupanti – ha evidenziato il sindacalista – confermati dai dati della Cassa Edile, che evidenziano per il 2016 un lieve trend negativo, con tendenza ad una fase di stabilizzazione. In Capitanata, per l’annualità 1 ottobre 2015 – 30 settembre 2016, si è registrata una contrazione di 57mila ore lavorate, con l’1,41% in meno rispetto all’annata precedente. I lavoratori attivi si sono ridotti di ulteriori 700 unità, con una contrazione pari al 10%. I cantieri attivi hanno subito una flessione dell’8,73% con una drastica riduzione dei lavori pubblici, ridotti alle manutenzioni ordinarie. Mentre, il numero delle imprese edili iscritte passa da 1.577 del 2015 a 1.449 del 2016, con un calo dell’812%”.
Per il segretario, “siamo di fronte ad una emorragia silenziosa del reddito e delle condizioni occupazionali di migliaia di lavoratori ed imprese. In questo terreno di coltura, hanno vita facile e crescono – ha aggiunto Falcone – il lavoro nero, l’evasione e l’elusione; si creano le premesse per le quali la malavita possa organizzarsi senza essere contrastata, creando ulteriori pericoli alla nostra società. Nei comparti dei laterizi, lapidei, legno e cemento, diverse aziende hanno chiuso i cancelli dopo aver usufruito degli ammortizzatori ordinari e straordinari, come la Bellaria Mobili, l’Inside, Linea Porte, Buzzi Unicem, il Gruppo Fantini, la Gimpac e tante altre piccole aziende e molti lavoratori sono alle prese con un sistema che ancora non permette di recuperare il TFR e le ultime mensilità”.
Per la Filca, occorre tornare ad investire nell’edilizia sfruttando la sua anticiclicità. “Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dal Patto per la Puglia che assegnava, in prima battuta, alla Capitanata 30 milioni ma, grazie all’impegno delle Confederazioni e soprattutto della Cisl, siamo riusciti a strappare un impegno di spesa complessivo di 636 milioni. Adesso bisogna fare in modo che si arrivi presto alla progettazione ed alla cantierizzazione”. In questa direzione, insieme a Feneal e Fillea, “abbiamo tenuto – ha ricordato Falcone – una serie di incontri con i Comuni più grandi e gli Enti di spesa di Capitanata, mettendo in evidenza la gravità della situazione, chiedendo di cantierizzare al più presto quanto finanziato e capire ove intervenire per superate gli ostacoli: richieste snobbate dal Comune di Foggia e dalla Provincia. Come Filca, siamo pronti – ha quindi annunciato il segretario generale – ad intraprendere iniziative forti, nei confronti del Comune e della Provincia, per continuare, insieme a Feneal e Fillea, in questa importante battaglia per il territorio”.