“Ringrazio i capigruppo di maggioranza per aver affrontato la questione relativa all’apertura del nuovo casello autostradale. Il loro interessamento, infatti, mi offre la possibilità di ribadire quanto già spiegato in modo preciso, esaustivo e dettagliato dal dirigente del Servizio Finanziario del Comune di Foggia, Carlo Dicesare, circa l’iter della vicenda, anche con riferimento ai motivi per i quali, oggi, ci troviamo in questa situazione.
Comprendo e condivido l’urgenza di una risoluzione della problematica invocata dai consiglieri. Tuttavia occorre che siano consumati alcuni passaggi burocratici e corretti alcuni errori dell’Amministrazione che ci ha preceduto prima di poterlo fare.
Dopo la sottoscrizione della convenzione con la società Autostrade, infatti, i costi di questa operazione non furono inseriti nel bilancio dell’Ente e la sua realizzazione non fu prevista nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Una evidente responsabilità di chi ci ha preceduto al Governo della città e della struttura tecnica, che hanno avviato le procedure con la sottoscrizione di impegni formali senza però portarli a definizione sul piano politico-amministrativo, aumentando così i ritardi. Questi sono i fatti, che non sono addebitabili in alcun modo a questa Amministrazione comunale né a responsabilità dell’organo politico, che aveva già previsto e programmato per la prossima settimana la convocazione di un tavolo di lavoro con la società Autostrade, individuando il percorso migliore per arrivare rapidamente alla soluzione della vicenda. È allo studio l’ipotesi di una prima anticipazione di 270mila euro alla società Autostrade, prevedendo il saldo definitivo tra aprile e maggio. Da questo punto di vista, invitiamo la Provincia di Foggia a provvedere alla parte di propria competenza con la stessa celerità che noi intendiamo mettere in campo. Con la società Autostrade verificheremo se questa strada possa essere compatibile con un’apertura immediata del casello, dal momento che la rimodulazione dei Buoni obbligazionari comunali, l’iscrizione degli atti nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche e l’approvazione del bilancio potrebbero portar via del tempo che ci farebbe sforare l’orizzonte temporale del 31 marzo.
C’è dunque la chiara ed esplicita volontà politica di affrontare la questione e risolverla. Nessuna sottovalutazione del problema o colpevole ritardo. È particolarmente opportuno sottolinearlo sul piano della discussione politica, che va sempre sviluppata tenendo conto dei fatti, delle eredità e degli aspetti tecnici, in quella logica di piena e concreta collaborazione tra esecutivo e maggioranza consiliare”.