Distanziato di 2 lunghezze dalla coppia di testa Matera-Lecce, il Foggia affronta la seconda gara casalinga consecutiva, dopo la Virtus Francavilla, contro il Messina, puntando sugli stessi uomini che erano scesi in campo dal primo minuto nella scorsa settimana. Unico assente giustificato il regista Vacca, portato in panchina per acciacchi muscolari. Rientra, di contro, capitan Agnelli , che riprende il suo posto al fianco di Agazzi e Deli. Dopo i primi minuti di studio, i padroni di casa provano a pungere mandando al tiro Chiricò, Agnelli, Sainz Maza e Deli, senza però trovare la strada giusta per far male al portiere peloritano Berardi. Al 27′, esce per infortunio il messinese Grifoni a cui dà il cambio Palumbo. Siciliani vicini al goal al 37′ : uno svarione di Coletti consente a Milinkovic di fornire una palla-goal ad Anastasi che ha la sfortuna di trovare sulla sua strada un Guarna versione “superman” che salva capra e cavoli ai suoi. Ad inizio ripresa, ancora erroraccio di Coletti (non è giornata per lui), ma Da Silva non ne approfitta. Il difensore rossonero prova a riscattarsi qualche minuto dopo, su angolo, ma il suo colpo di testa incoccia la traversa. Il vantaggio è però nell’aria ed al 57′ lo concretizza il solito Mazzeo, mettendo il suo opportunismo al servizio di un preciso cross di Rubin dalla sinistra. Il goal mette le ali ai piedi dei Satanelli: 2 minuti più tardi Mazzeo, ancora lui, serve Deli che supera in dribbling un avversario , entra in area e deposita il pallone nell’angolino , autografando il 2-0. Non finisce qui perchè, dopo la girandola dei cambi, il Foggia cala il tris: al 77′ Deli crossa a centro area per il centravanti Di Piazza, anticipato da Palumbo che sbaglia l’intervento e beffa il proprio portiere. Degni di menzione, prima del triplice fischio finale, una parata di Guarna su conclusione di De Vito ed un bel tiro di Martinelli fuori dallo specchio della porta. Quarto successo consecutivo per Mazzeo e compagni che sabato prossimo sono attesi a Taranto, per un derby che si annuncia come al solito infuocato e ricco di motivazioni, per entrambe le contendenti.
Umberto della Martora