La Flai Cgil di Capitanata esprime soddisfazione per l’indagine della Procura della Repubblica e dei Carabinieri di Foggia che ha portato all’arresto di un caporale rumeno che vessava propri connazionali nelle campagne del Basso Tavoliere. “Come denunciato dal Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Bari in sede di inaugurazione dell’anno giudiziario – commenta il segretario generale della categoria, Daniele Iacovelli – il fenomeno dello sfruttamento del lavoro in agricoltura è una piaga che non sembra arrestarsi nella nostra regione, tutt’altro. Nelle nostre sedi raccogliamo ogni giorno storie di vessazioni, diritti non riconosciuti, contratti violati. Ma per arrivare a dimostrare che sussiste il reato di caporalato serve una abnegazione a indagare che i magistrati della Procura di Foggia hanno dimostrato. Non c’è altra strada per debellare un fenomeno che offende la dignità di migliaia di uomini e donne e arreca un danno alla collettività in termini di ricchezza intercettata dai circuiti economici criminali”. Per Iacovelli, “ora abbiamo una buona legge, la numero 199, approvata solo tre mesi per contrastare lo sfruttamento e l’intermediazione illegale di manodopera, ma occorre renderla attuabile ed efficace. E purtroppo i segnali non sono incoraggianti, perché all’opposizione delle lobby degli agricoltori che evidentemente nulla hanno da ridire su lavoro nero e caporalato, si sommano proposte di modifica in sede parlamentare andrebbero a stravolgere la natura stessa del provvedimento. Quando ancora mancano linee guida e nulla ancora è stato fatto circa l’accoglienza dei lavoratori stagionali, tema quanto mai sentito nella provincia dei ‘ghetti’ qual è la Capitanata. Appare sempre più evidente chi è impegnato in una lotta per la legalità e il rispetto delle persone e chi invece è al servizio di quanti intendono lucrare su sfruttamento e violazione delle leggi. Siamo certi che la Procura di Foggia continuerà a vigilare e reprimere fenomeni non più tollerabili”.