“È trascorsa più di una settimana… di freddo, neve e pioggia.
I 37 bambini del “ghetto bulgaro” (quanto odio questa definizione) sono ancor lì, tra fango, rifiuti tossici e abbandono totale”. Comincia così lo sfogo dell’avv. Maria Emilia De Martinis, Presidente della Camera Minorile di Capitanata che rivolge il suo appello al Prefetto di Foggia Maria Tirone, al sindaco di Foggia Franco Landella e alla Caritas Diocesana Foggia-Bovino.
“Avete preso un impegno, avete dichiarato che gli interventi sarebbero stati imminenti – si legge nella lettera aperta indirizzata alle istituzioni – Nell’occasione del sopralluogo della Garante Nazionale, nella persona dell’avv. Milena de Troia dello scorso 13 gennaio, la Caritas di Foggia (don Francesco Catalano), il Prefetto (dott.ssa Aponte), presenti, dichiaravano che i bambini e le loro mamme, nel giro di pochi giorni, avrebbero usufruito di un centro diurno presso i locali scolastici di Borgo Mezzanone già individuati e messi a disposizione dalla dirigente scolastica (informalmente)”.
“Con questo primo progetto madre e figli potrebbero trascorrere parte della giornata in luoghi accoglienti.
Il comune ha dichiarato che il pulmino è pronto a partire, i locali ci sono, la Caritas contribuirà con la mensa fredda e il materiale occorrente… e quindi?
Tra competenze territoriali (FoggiaManfredonia), tra competenze istituzionali e di volontariato, ovvero chi deve fare cosa…
Sono passati 10 giorni… di freddo, neve e pioggia”. Conclude la Presidente della Camera Minorile di Capitanata che spera in un imminente intervento delle istituzioni.