“L’AMGAS S.p.A. è tutt’altro che in buone mani. né tanto meno è ipotizzabile che questa società non si troverà ad affrontare una profondissima crisi, nonostante il valore della rete di distribuzione.Tutto questo certamente potrebbe generare l’ennesima svendita di un importante asset. Questi i dati oggettivi, incontestabili dall’autoreferenziale management cittadino”. Così Giuseppe Mainiero Capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Foggia. “Il Consiglio comunale di Foggia, con la delibera n. 130 del 23.06.2015, ha incautamente erogato ad AMGAS S.p.A. un finanziamento soci fruttifero di € 3.000.000 che la società – totalmente dell’Ente – avrebbe dovuto restituire in quattro rate scadenti il 31.12 2016, il 31.12.2017, il 31.12.2018 e il 31.12.2019. L’originaria e unica motivazione del finanziamento fondamentalmente condivisibile, era costituta dalla possibilità di ottenere una riduzione milionaria del debito da parte dei creditori qualora si fosse provveduto al pagamento dei debiti in via anticipata, il riconoscimento della cosiddetta “falcidia”. Tra i miracoli compiuti dal presente C.d.A. non è da annoverarsi la restituzione della prima rata di un prestito che giammai doveva essere riconosciuto viste le importanti censure mosse dal Collegio dei Revisori del comune di Foggia. La motivazione del supposto finanziamento era quella di sgravare la partecipata da circa tre milioni di euro ai quali i creditori avrebbero rinunciato in ipotesi di anticipata restituzione del maggior credito, secondo un piano di ristrutturazione economica, validato dal Tribunale e informalmente accettato dalla massa dei creditori. Ad oggi nulla l’AMGAS ha concretamente compiuto, se non far proprio il finanziamento di € 3.000.000,00 da parte del Comune di Foggia. Vi sono due aspetti che in questa vicenda non possono essere sottaciuti alla cittadinanza. Il primo è l’assoluta impossibilità per il Comune di Foggia di erogare il finanziamento nei termini in cui lo ha eseguito. Infatti, l’elargizione effettuata viola precetti normativi in tema di salva enti, di concorrenza oltre che rende di fatto inesigibile la somma erogata in quanto i crediti dei soci notoriamente sono postergati, ovvero sono gli ultimi a poter essere soddisfatti. Il piano di restituzione al Comune di Foggia in quattro rate del Prestito accordato ad AMGAS viola questo precetto normativo. Il secondo è che il mancato pagamento ai creditori della partecipata delle somme generosamente quanto illegittimamente erogate dal Comune di Foggia, determinerà un duplice danno: il mancato risparmio di svariati milioni di euro e con ogni probabilità, l’obbligo di ennesimo allineamento contabile.
In termini previsionali, ma difficilmente ritengo di sbagliare, questo contesto determinerà l’esigenza di rimodulare la restituzione del prestito, a nocumento di quelli che sono i veri e trascurati servizi essenziali della cittadinanza, attraverso una nuova Delibera di Consiglio Comunale.
Gravissima è la condotta di chi non si rende compiutamente conto del fatto che l’aver accettato il finanziamento del Comune, omettendo di rimborsare i creditori ha di fatto condotto alla decadenza degli effetti del Piano con la perdita di tutti i termini o al più, determinerà il venir meno dell’importante riduzione convenuta con i creditori che a questo punto non hanno alcun interesse a ottenere un ridotto pagamento.
Tutto ciò, a meno che non continuino a intessersi rapporti con i creditori che porteranno a una conferma e/o rinnovazione degli accordi di stralcio del credito. Quest’ultima ipotesi, oggi è ai limiti della percorribilità, dal momento che con tutta certezza, la rete sarà svenduta (giammai si recupererà il suo valore di oltre quaranta milioni di euro) e questi conseguiranno il diritto al rimborso dell’intera creditoria.
Il piano di ristrutturazione del debito ha visto la sua omologazione da parte del Tribunale in tempi decisamente più brevi rispetto a quello trascorso e dilapidato ai fini della conclusione dell’iter per il riconoscimento della falcidia ed in questo, l’attuale management (a differenza del precedente) sta palesando i suoi limiti operativi, malcelati alla fiera dell’autocelebrazione decantata in fantasiose conferenze stampa.
In buona sostanza – conclude Mainiero – allorquando sarà espletata la Gara per la gestione della Rete gas cittadina che liquiderà definitivamente AMGAS, il Comune avrà comunque perso milioni di euro, a meno che non intervenga prima la Corte dei Conti con esiti doverosi quanto distruttivi. Stando ai fatti non c’è né onore, né gloria ma solo l’ennesimo salasso di una Città allo sbando per l’inadeguatezza dei suoi incauti piloti”.