Dove sta andando il mondo? A chiederlo è il coordinatore provinciale di Forza Italia Raffaele Di Mauro oggi in veste di Presidente del Circolo Culturale Visioni. Al di la del microfono c’è Povia. Sul palco dell’auditorium Santa Chiara di Foggia va in scena il concerto-convegno sui temi di stretta attualità che sono al centro dell’ultimo album dell’artista milanese, ‘Nuovo contrordine mondiale’, autoprodotto, ma non solo – e che Visioni ha scelto di portare all’attenzione del pubblico foggiano.
Il cantautore impegnato, avverso agli atteggiamenti politically correct, dal cuore generoso e dalla scrittura rude, è stato accolto anche dal sindaco Franco Landella: “Politica significa essere portatori di valori e di idee”, così ha salutato il primo cittadino.
Povia è noto per i cosiddetti ‘brani rottura’, quelli che hanno il sapore deciso della denuncia: politica, economia, droghe, violenza.
Il vincitore di Sanremo 2006 con il brano Vorrei avere il becco ha una visione tutta personale e più consapevole del mondo. E questa consapevolezza viene divulgata e trasferita alle nuove generazioni. Questa sera molti i volti giovani che hanno affollato l’auditorium di piazza Santa Chiara, circa 300 gli spettatori.
Giuseppe Povia non dimentica di cantare l’amore e l’amicizia. Insomma, decisamente un album ‘pop’ carico di contenuti messi in musica. Che fanno del cantautore classe ’72 un artista poco convenzionale, lontano dalle etichette discografiche e dagli ambienti patinati: Povia sul palco non rinuncia alle hit che lo hanno reso noto al pubblico – canta ‘La verità’ (quarto a Sanremo 2010, “non è una canzone dedicata all’eutanasia ma alla vita dopo la morte”) e manifesta tutto il suo disappunto – in un dibattito a due voci con Di Mauro – sulla recente proposta di riforma della Costituzione, ma anche sul ruolo dell’Unione Europea rispetto all’Italia. Le sue provo-canzoni lasciano il segno anche a Foggia. I suoi messaggi in musica raccolgono l’entusiasmo dell’Auditorium.