Riordino ospedaliero. Il consigliere regionale del PD, Paolo Campo, interviene nella discussione e spiega i motivi per cui ha votato contro il Piano. ” Ho votato contro a tutela della funzione degli ospedali di base; non è in discussione la lealtà verso Emiliano e la maggioranza. Ho espresso il mio voto contrario al regolamento di attuazione del Piano di riordino ospedaliero in piena coscienza ed a tutela della funzione degli ospedali di base. E’ la prima volta in 25 anni di attività istituzionale che voto in modo difforme dal gruppo a cui appartengo e l’ho fatto con grande rammarico, ancor più considerando che proprio il mio voto contrario ha determinato il parere negativo della Commissione. Francamente, però, non ho avuto alternative di fronte al rischio che nei 12 ospedali di base pugliesi, compreso quello di Manfredonia, non si possano istituire o mantenere le strutture organizzative complesse. Una norma introdotta nell’ultima versione del regolamento che contrasta con la normativa nazionale, da ultimo il decreto ministeriale 70, e determina il pratico venir meno della funzione stessa di questi presìdi di salute. A mio parere, invece, gli ospedali di base devono essere dotati di almeno 4 strutture – chirurgia generale, medicina generale, ortopedia e pronto soccorso – salvo riconoscerne ulteriori utili al bacino di riferimento. Dopo aver spiegato i miei ragionevoli rilievi al direttore generale del dipartimento, presente in Commissione al posto del presidente Emiliano a Roma per importanti impegni istituzionali, e nonostante le sollecitazioni del presidente della Commissione Pino Romano, ho ottenuto solo che “laddove esistenti” le strutture complesse potranno continuare ad operare.
L’ambiguità della norma non mi ha consentito di ritenere superato il merito della questione sollevata, di ordine generale e non campanilistica, e per tale ragione ho espresso il voto contrario.
Voglio ribadire che la mia opposizione è stata sul merito del provvedimento, anche se non mi sfugge il suo significato politico. Per cui ritengo necessario confermare esplicitamente la mia lealtà al presidente Michele Emiliano, con il quale avrò modo di chiarirmi a brevissimo, e alla maggioranza di cui sono parte. Ed invito il presidente della Commissione, che ha condotto con equilibrio e sagacia il confronto, a recedere dall’intento annunciato di presentare le dimissioni”.