Sempre più pugliesi sfruttano le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Enea.
In particolare, sono stati in 50.765 ad approfittarne (contro i 47mila dell’anno prima) attraverso la dichiarazione dei redditi 2015 (anno d’imposta 2014).
Per gli infissi sono stati spesi ben 57 milioni 674mila euro (il costo medio per intervento è stato di 8.770 euro). Il corrispondente risparmio stimato è di ben 17,3 milioni di chilowatt l’anno (kWh/anno). Seguono gli impianti termici, per i quali i pugliesi hanno sborsato 14 milioni 829mila euro (spesa media 6.425 euro) per un risparmio di 5,6 milioni di chilowatt l’anno.
L’acquisto e montaggio dei pannelli solari ha spinto investimenti per 2 milioni 282mila euro; il contenimento dei consumi è stimato in 4 milioni di chilowatt. Per le cosiddette strutture opache verticali, come il rifacimento delle pareti esterne, sono stati spesi altri 2 milioni 593mila euro (costo medio per intervento di 43mila euro). Il risparmio energetico stimato è di 592mila chilowatt l’anno.
Per il rifacimento delle strutture cosiddette opache orizzontali, come le coperture e i pavimenti, sono stati pagati 2 milioni 369mila euro (costo medio degli interventi pari a 38.102 euro). Oltre 522mila i chilowatt risparmiati. Va ricordato, inoltre, che per le prestazioni di servizi relative agli interventi di recupero edilizio, di manutenzione ordinaria e straordinaria, si applica l’aliquota Iva agevolata del 10 per cento.
«I dati elaborati dal nostro Centro Studi regionale – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – mettono bene in evidenza come nella nostra regione sia molto forte la richiesta di interventi di efficientamento energetico degli edifici.
Questo perché – spiega – il nostro patrimonio edilizio è complessivamente molto vetusto e mediamente privo di soluzioni tecnologiche e costruttive, anche le più semplici, in grado di garantire l’efficienza energetica ed i risparmi che ne derivano in bolletta. Ben vengano pertanto le agevolazioni fiscali, che si stanno dimostrando un efficace espediente non solo per migliorare il patrimonio immobiliare ma anche per riattivare settori – si pensi all’edilizia e dell’impiantistica – fortemente danneggiati dalla crisi economica.
Considerazioni simili – continua Sgherza – possono farsi in relazione agli immobili c.d. “produttivi” ossia quelli che ospitano l’attività delle imprese. Anzi: l’efficientamento di capannoni, botteghe e negozi così come di altre strutture come insediamenti commerciali e alberghi diventa per le aziende un vero e proprio driver di sviluppo poiché, se l’intervento è eseguito con criterio, i costi energetici possono abbattersi in maniera radicale, a tutto vantaggio non solo dell’impresa, che risparmia denaro da utilizzare in maniera più proficua, ma dell’ambiente stesso.
Ecco perché – conclude il presidente – auspichiamo che la Regione Puglia attivi quanto prima gli aiuti e gli interventi programmati in questo campo a valere sui Fondi comunitari: siamo certi che la risposta del tessuto produttivo sarà assolutamente positiva».