«Il Governatore Emiliano fa marcia indietro sugli atti da lui stesso votati ed approvati e sconfessa l’operato politico ed istituzionale dell’assessore regionale Piemontese?»
«Occorrono più rigore e serietà. Non si può amministrare in una campagna elettorale permanente»
«Il Governatore Emiliano ci dica se nella sua Giunta esiste una linea politica o convivono posizioni distinte, separate e addirittura configgenti le une con le altre. Ci spieghi se la prossima volta che un suo assessore si relazionerà con il Comune di Foggia sarà necessario chiedergli se il presidente sia d’accordo e se non cambierà idea dopo qualche mese, sposando le tesi e le posizioni di coloro i quali contestano i provvedimenti licenziati dal suo esecutivo e, dunque, da lui stesso approvati.
Sono domande che pongo fuor di polemica, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni istituzionali, perché è davvero singolare aver ascoltato i distinguo del presidente della Giunta regionale che con la Deliberazione numero 1879 del 19 ottobre 2015 ha approvato uno specifico Protocollo d’Intesa tra Regione Puglia e Comune di Foggia per la realizzazione del Parco Urbano e Archeologico “Campi Diomedei”, delegando il suo assessore con delega al Demanio, Raffaele Piemontese, a firmare assieme a me il Protocollo d’Intesa per la cessione dei 23 ettari di proprietà della Regione all’Amministrazione comunale. Una firma che avvenne pubblicamente, con una cerimonia che vide proprio l’assessore Piemontese difendere l’impianto sul quale oggi il presidente della Regione Puglia esprime perplessità e sul quale propone briefing di approfondimento.
L’interrogativo, quindi, sorge spontaneo: l’assessore Piemontese seguì il lungo iter del progetto a titolo personale oppure in quelle circostanze egli rappresentava la Giunta regionale ed il suo presidente? L’atteggiamento del Governatore, infatti, nel suo essere contradditorio lede profondamente l’autorevolezza e la credibilità dei suoi assessori regionali – in particolare quelli di Foggia – nei rapporti interistituzionali.
La mia sensazione, a giudicare dalle dichiarazioni del Governatore, è che il presidente Emiliano abbia votato in Giunta l’approvazione del Protocollo d’Intesa probabilmente senza averlo neppure letto, dal momento che dimostra di conoscere poco o nulla il progetto sul quale chiede una riflessione, ad iter però largamente concluso ed approvato, a finanziamenti ormai definiti – con 2 milioni 400mila euro proprio a carico della Regione che sono già nella fase di rendicontazione – e a lavori praticamente cominciati. Avrebbe potuto esprimere i suoi dubbi, come detto, quando l’esecutivo che presiede licenziò il Protocollo d’Intesa, che peraltro recepiva una progettualità già inserita nella griglia di quella pianificazione strategica – nello specifico il Piano Strategico “Capitanata 2020” – di cui proprio recentemente si sono celebrati i meriti e le virtù.
Non si possono interpretare e declinare le relazioni interistituzionali nel solco di una campagna elettorale permanente. Occorre maggiore serietà, anche nella rappresentazione pubblica degli accordi e delle intese. Il progetto “Campi Diomedei” è partito nel 2008 con il Concorso internazionale di idee bandito dal Comune di Foggia. Un concorso di idee vinto nel 2012 dal raggruppamento di professionisti guidato dal professor Efisio Pitzalis, docente di Progettazione Architettonica presso la Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli, cui fu affidato il compito di elaborare una proposta che esercitasse una funzione di connessione urbanistica tra luoghi e servizi, dunque assegnando al Parco urbano ed archeologico un ruolo centrale nelle dinamiche di vita e di sviluppo della città di Foggia nel futuro.
Sarebbe bastato che il Governatore avesse letto il contenuto degli atti che ha votato ed approvato, su proposta dell’assessore Piemontese, per rendersi conto che il contenuto del progetto, compresa l’attenzione riservata all’Iriip che egli oggi difende, “risulta rispondente al quadro delle esigenze rappresentate dalla Regione Puglia in sede di Conferenza di Servizi”. Conferenza di servizi indetta dal Comune di Foggia il 27 luglio 2015 e conclusasi il 9 ottobre 2015, alla quale presero parte, tra gli altri, i rappresentanti delle Soprintendenze Archeologica e Paesaggistica, dei Servizi Regionali Assetto del Territorio, Agricoltura e Demanio e della Provincia di Foggia. Incontri, tra l’altro dal valore ben più importante e vincolante rispetto ad un briefing, nel corso dei quali, con l’ausilio dei progettisti, l’impianto progettuale iniziale fu oggetto di modifiche utili a salvaguardare il patrimonio rappresentato dall’Iriip. È appena evidente, quindi, che il progetto sul quale il presidente Emiliano chiede approfondimenti e riflessioni ha recepito, sia in sede politica sia in sede tecnica, tutte le istanze e le priorità avanzate dalla istituzione che egli presiede. Il Governatore l’ha dimenticato?
Al presidente della Regione Puglia, inoltre, voglio ricordare che proprio con l’attuale Amministrazione comunale in carica si è sviluppata un’attività tesa a recepire alcune delle sollecitazione cui egli oggi strizza l’occhio in modo evidentemente propagandistico. Non è un caso se tra i punti fermi del progetto, per la verità già nella fase del Concorso internazionale di idee, vi fosse proprio il rispetto della tradizione dell’Istituto per l’Incremento Ippico, al quale sono destinati 3,80 ettari nei quali sono previsti percorsi a cavallo e la possibilità di praticare quella ippoterapia cui la Giunta regionale proprio recentemente ha dedicato una apposita legge, oltre che la salvaguardia dello storico “museo delle carrozze”.
È del tutto ovvio che uno dei temi cui l’Amministrazione comunale dovrà prestare la massima attenzione è quello che riguarda la manutenzione dell’area dopo la nascita del Parco Urbano. Non ci sfugge questa priorità, sulla quale conveniamo con il Governatore, al quale forniamo sin d’ora ampie rassicurazioni. Da questo punto di vista, la ditta vincitrice della gara, sul piano delle offerte migliorative, ha già proposto due anni di manutenzione gratuita dell’area sulla quale sorgerà il Parco Urbano. Né il timore della difficoltà manutentiva può essere considerato motivo sufficiente per rimettere in discussione il progetto, a meno che il Governatore non voglia aderire alla teoria secondo la quale “non essendo certi di poter gestire un intervento meglio fermarsi e rinunciare”.
Dal presidente della Regione Puglia, al quale confermiamo il massimo del rispetto, pretendiamo dunque rigore e correttezza nei rapporti istituzionali. Elementi che non sono altro che una dimostrazione di rispetto per la nostra comunità».