Il settimo turno di Campionato ha registrato il primo pari del Foggia, dopo le sei vittorie iniziali. Senza voler andare controcorrente, per noi l’1-1 di Matera vale quanto e più di una vittoria, anche perchè giunta a capo di 90′ giocati dai padroni di casa con grinta e quella voglia di vincere che solo Mr “simpatia” Auteri riesce ad infondere alle proprie squadre , quando deve incontrare i colori rossoneri. Diciamo “bravi” ai nostri Satanelli, capaci di contenere le sfuriate iniziali dei biancoazzurri, senza far correrre grossi pericoli ad Enrico Guarna. Diciamo “bravo” al tecnico Stroppa, abile nel permettere il recupero del risultato nella seconda parte di gara, grazie a cambi azzeccati e ad una revisione tattica che , paradossalmente, avrebbe potuto addirittura regalare la vittoria ad Agnelli e compagni, se solo un tiro a volo del capitano non fosse stato miracolosamente respinto da Bifulco, capace di deviare anche una punizione del bomber Mazzeo, indirizzata nell’angolino basso, alla sua sinistra. Ma va bene così. Non abbiamo però compreso i lamenti espressi nel dopo-partita sempre da “simpatia” Auteri, rammaricato per un mancato successo che , a suo dire, avrebbe meritato. Lo avesse detto qualcun altro, ci saremmo anche passati sopra, ma, per la “simpatia” che nutriamo nei confronti dell’allenatore siciliano, vogliamo ricordargli che chi di “Mazzeo ferisce, di Mazzeo perisce”. Nella passata stagione , infatti, alla guida del Benevento, l’allora tecnico sannita impattò 1-1 allo Zaccheria, (goal proprio di Mazzeo su rigore) grazie ad un penalty inesistente ( non c’era fallo e Loiacono era correttamente intervenuto sulla palla fuori area , subendo lui stesso fallo). Nel dopo gara, non solo Auteri non si sognò minimamente di riconoscere il maltolto, ma evitò anche di sottolineare la grande gara giocata dal Foggia, della serie “signori si nasce”. Passiamo ad altro: domenica prossima sar\à l’ultima partita da giocare allo Zaccheria senza l’apporto del pubblico amico. Avversario di turno l’Akragas, compagine abbordabile , ma tutt’altro che semplice da affrontare. Gli agrigentini sono la classica squadra di categoria, dura quanto basta, pronta a chiudere tutti i varchi, ma anche in grado di giocare con la tranquillità di chi non ha nulla da perdere, non nutrendo particolari ambizioni di classifica. Stroppa, ne siamo certi, non mancherà di catechizzare i suoi sulle difficolt\à racchiuse in questo tipo di incontri, solo all’apparenza semplici. Dai rossoneri ci aspettiamo anzitutto una crescita della condizione, fattore primario per tornei d’avanguardia, ma anche sul piano del gioco (logica conseguenza) , ma, cosa più importante, la conquista di altri 3 punti per tacitare le tante ( troppe) cornacchie che hanno avuto il coraggio di “gufare” dopo Matera i Satanelli , capaci di conquistare “solo” 6 vittorie ed un pari in questa fase iniziale di stagione. Alla prossima.
Umberto della Martora