Nella giornata del 27 settembre u.s., personale della Squadra Mobile di Foggia e del Servizio Centrale Operativo ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dalla locale Procura della Repubblica per il reato di tentata rapina presso il caveau della Cosmopol con sede ad Avellino, verificatosi in data 31.10.2014, nei confronti di:
COSTANTINO Savino, nato a Cerignola classe1969;
IACULLI Giuseppe, nato a Cerignola classe 1972;
SPECCHIO Gianfranco, nato a Cerignola classe 1974;
MENNIELLO Pasquale, nato a Venosa (PZ) classe 1973.
Attualmente sono ricercate altre due persone.
La misura cautelare per tale specifico capo di imputazione è stato richiesta dalla locale Procura della Repubblica al termine di un conflitto di competenza per territorio.
L’Operazione di Polizia Giudiziaria segue la precedente esecuzione di nr. 12 misure cautelari effettuate dai medesimi Uffici in data 29 gennaio c.a..
Le indagini – condotte da investigatori della Squadra Mobile di Foggia e del Servizio Centrale Operativo (SCO) – sono state avviate a seguito del tentato assalto al caveau dell’istituto di vigilanza NP SERVICE, commesso a Foggia la notte del 25 giugno 2014 e realizzato da un commando armato, composto da almeno 10 uomini, con tecniche paramilitari e con l’utilizzo di armi da guerra, kalashnikov AK47.
I conseguenti approfondimenti investigativi consentivano di disvelare la struttura organizzativa di un pericoloso sodalizio criminale, costituito da pregiudicati originari, prevalentemente, del cerignolano e specializzato nella commissione di assalti a furgoni portavalori e a caveau di istituti di vigilanza.
Nel corso delle attività investigative, infatti, è stato accertato che la consorteria criminale investigata – oltre al fallito assalto alla “NP SERVICE” – aveva, altresì, ideato 2 ulteriori, analoghi progetti delittuosi, rispettivamente in danno del caveau e di un furgone portavalori dell’istituto di vigilanza “COSMOPOL” di Avellino, entrambi sventati attraverso mirate azioni di prevenzione condotte dagli investigatori.
Le indagini, inoltre, sono state corroborate dal rinvenimento – e dal conseguente sequestro – di un importante arsenale, riconducibile al sodalizio criminale investigato e nella concreta disponibilità di uno dei sodali. Peraltro, in tale contesto, è stata altresì rinvenuta una vera e propria “sala regia mobile”, occultata all’interno di un manufatto realizzato nel cassone di un camion, che serviva come “base logistica itinerante” e dotata di telecamere esterne, monitor e strumentazione per “inibire” i segnali telefonici.