Sarcone: «Spero ci sia la sensibilità di capire quanto sia importante essere attori principali nell’ARO e non numeri di una pianificazione che, con o senza i sindaci sarà comunque varata».
Stenta a decollare l’Ambito di Raccolta Ottimale (ARO 8/FG), istituito per occuparsi delle funzioni relative all’erogazione dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto per il comprensorio dei Monti Dauni Meridionali ed in modo particolare per i comuni di Accadia, Anzano di Puglia, Ascoli Satriano, Bovino, Castelluccio dei Sauri, Deliceto, Monteleone di Puglia, Panni, Rocchetta Sant’Antonio e Sant’Agata di Piglia. Alla base della mancata partenza delle attività dell’ARO 8/FG, vi è l’assenza dei Comuni alle varie tappe promosse dal Comune capofila, individuato in Ascoli Satriano. Intere sedute deserte che ad oggi hanno ritardato il processo, che vedrà consorziare il servizio di nettezza urbana. In modo particolare ad oggi non è stato ancora possibile calendarizzare il bando unico che dovrà garantire il servizio attraverso un’unica azienda appaltatrice. L’iter ritardato dall’assenza dei soggetti istituzionali rappresentanti dei Comuni dell’ARO, ha obbligato l’istituzione di un Commissario ad Acta, individuato nell’ingegnere Giovanni Scannicchio, che provvederà al varo del bando anche in assenza dei Comuni. L’ultima chiamata per i sindaci è stata fissata presso il Comune di Ascoli Satriano per il 29 settembre prossimo alle ore 10, al fine di procedere alla sottoscrizione dello schema di protocollo allegato al decreto commissariale n. 2/2016. A supervisionare sarà la Prefettura di Foggia, nell’ambito della collaborazione istituzionale avviata per l’attuazione della normativa regionale. «Si spera – spiega il sindaco di Ascoli Satriano – che i sindaci dell’ARO, si attivino a collaborare al processo di attuazione dell’Ambito di Raccolta Ottimale. È fondamentale la collaborazione dei Comuni anche per meglio comprendere le esigenze dell’area dove ricadrà l’attività dell’ARO. In mancanza di questa collaborazione si arriverà comunque ad un bando unico e quindi all’assegnazione del servizio ad un’unica impresa, senza però tener conto delle varie peculiarità dei centri appartenenti all’ARO con una consequenziale difformità nei costi e nel servizio rispetto alle reali esigenze. Mancano, difatti, tutti i dati specifici, più volte richiesti ai Comuni, per poter procedere alla stesura del bando unico. Speriamo che questa sia l’occasione per ritrovarci attorno ad un tavolo di concertazione, per poter definire al meglio le modalità di attuazione dell’imminente panificazione alla base delle azioni consorziate dall’ARO».