Avvocati, magistrati, politici, ma soprattutto tanti cittadini quelli che hanno preso parte alla tavola rotonda che si è svolta mercoledì 21 all’Auditorium Santa Chiara di Foggia.
L’evento, organizzato da Aiga Foggia, col patrocinio della Fondazione Tommaso Bucciarelli, ha visto la partecipazione di tre illustri costituzionalisti: due per il sì, Giovanni Guzzetta, autore dei tre quesiti referendari della legge elettorale del 2009 e attualmente componente del Comitato Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, e Marco Olivetti, ordinario di Costituzionale presso la LUMSA di Roma e già tra i 35 saggi di Napolitano, e uno solo per il No (a causa dell’assenza dell’ultima ora dell’altrettanto noto Prof. Fulco Lanchester), il Prof. Alessandro Torre dell’Università di Bari, che ha però ben tenuto testa agli illustri colleghi.
I tre dibattenti, in un botta e risposta ben moderato dal giornalista Mimmo Cicolella, hanno argomentato le ragioni del sì e del no, passando in rassegna gli aspetti critici del testo di riforma (sarebbe la trentaseiesima modifica della Costituzione in tutta la storia repubblicana), al fine di indirizzare la platea ad una scelta quanto più personale e ponderata possibile, e non solo “mediatica” e “politica”, al prossimo voto referendario la cui data resta ancora da stabilirsi (27 novembre o 4 dicembre).
Una riforma che andrà ad incidere non soltanto sulla composizione degli enti locali e delle materie a quest’ultimi attribuite, con un ampio spostamento di competenze dalle regioni allo stato (eccessivo secondo i sostenitori del No, anche perché “in spregio dell’art. 5 della costituzione stessa”) ma anche, e prevalentemente, sulla composizione del Parlamento stesso con il mutamento radicale del Senato, non più di elezione diretta ma composto da sindaci e consiglieri regionali, nonché sulla modifica del procedimento legislativo con la “fine” del bicameralismo perfetto.
Proprio su questi ultimi temi il più acceso scambio di opinioni tra i costituzionalisti. Per Torre, infatti, la riforma potrebbe produrre: “un pericoloso spostamento dell’asse istituzionale a favore dell’esecutivo e una riduzione della partecipazione democratica, che rischia di mettere il bavaglio al dissenso.”. Di opinione diametralmente opposta Olivetti e Guzzetta, i quali, esaltando il cambiamento che l’Italia dovrà necessariamente accettare per “essere al passo con gli standard costituzionali europei”, hanno sottolineato come il nuovo testo porterebbe una ventata di democrazia “di fatto” e non “fittizia” e consentirà un salto di qualità all’Italia, unica nazione europea “insieme alla Repubblica di Romania” che ha ancora il bicameralismo perfetto.
Momento inedito, la simulazione di voto che ha coinvolto tutti i presenti tramite i propri telefonini: 65% i No e 35% i Sì.
“Siamo molto soddisfatti dell’esito dell’iniziativa sia per il grande riscontro avuto da parte dei colleghi avvocati, dei magistrati, degli accademici e soprattutto dei tanti cittadini presenti, sia per il livello dei contenuti che siamo riusciti ad offrire. Lo scopo era appunto quello di fornire uno strumento di comprensione in più a coloro che intendono dare un voto consapevole, nel merito, e non solo politico, mettendo in luce tanto le criticità quanto i punti di forza della riforma. Un obiettivo certamente raggiunto” dichiara a margine il Presidente dell’Aiga Valerio Vinelli.