Seconda stazione a Foggia: argomento che sta generando discussione negli ambienti istituzionali e sociali della Capitanata. Sull’argomento interviene il dott. Vincenzo Germano, direttore generale delle Ferrovie del Gargano e vicepresidente di Confindustria Foggia con delega al territorio:
«La necessità e le possibili conseguenze di un secondo scalo destinato a bypassare Foggia sono di vitale importanza per il territorio dauno. Non voglio dilungarmi in questioni di carattere tecnico-politico, ma ricordare, a chi sta programmando il futuro dei trasporti in Capitanata, l’importanza della “intermodalità”, esigenza su cui da tempo la Regione Puglia (priorità tanto cara al compianto Guglielmo Minervini) si sta battendo.
Creare un secondo scalo ad alcuni chilometri da Foggia significa di fatto “tagliare” la città e tutto il traffico pendolare proveniente da una provincia estesa (è la seconda in Italia) e con esigenze orografiche molto particolari. Un progetto che di fatto svilisce i tanti, agognati sogni di intermodalità su cui da tempo la nostra Azienda e anche gli altri vettori che operano sul territorio si stanno confrontando. E non si tratta di meri obiettivi aziendali: quì si parla di come mettere in rete e far viaggiare una provincia.
A cosa serve un nodo intermodale a Foggia, come quello realizzato nelle adiacenze della stazione centrale, se poi, per andare a Roma i viaggiatori provenienti dalla Capitanata e dalle province limitrofe, devono trasferirsi a Cervaro? A cosa serve un secondo scalo nell’ottica della funzionalità dei flussi di viaggiatori?
Tanti interrogativi su cui discutere. Riflettere. E in particolare capire quale apporto potrà fornire alla città e al territorio già fortemente penalizzati un impianto con queste caratteristiche. Fermiamoci e riflettiamo».